VIOLENTI NUBIFRAGI DEVASTANO IL NORD ITALIA: DISTRUTTI RACCOLTI DI MELONI, PERE E UVA A MACCHIA DI LEOPARDO. GLI AGRICOLTORI: È TUTTO PERDUTO

VIOLENTI NUBIFRAGI DEVASTANO IL NORD ITALIA: DISTRUTTI RACCOLTI DI MELONI, PERE E UVA A MACCHIA DI LEOPARDO. GLI AGRICOLTORI: È TUTTO PERDUTO
È stata un'apocalisse. L'ondata di maltempo che si è abbattuta sabato mattina a cavallo tra la provincia di Mantova, la Bassa Reggiana e il Casalasco (e con un'appendice nel Bresciano, zona Verolanuova) ha causato danni ingenti a tutti i settori, in primis quello agricolo.
La conta dei danni è ancora in corso. Ma gli effetti sulla produzione agricola sono rilevanti, come nel viadanese, una delle capitali agricole del Mantovano. Uno dei distretti del melone tipico, ma zona di produzione anche di pere, uva, e altre colture. Non c'è una sola tipologia di frutta che non sia stata toccata a quanto riferiscono le aziende. "La situazione in golena è drammatica, siamo al 100% dei danni" racconta Elio Orlandelli, titolare di un'azienda agricola nonché consigliere di amministrazione della cooperativa Bellaguarda. "Attorno alle 7.30 è diventato tutto buio, tanto che abbiamo dovuto accendere l'illuminazione delle macchine agricole nei campi. Poi tuoni, fulmini, saette. Il vento spezzava i rami delle piante e faceva cadere pere, staccava le foglie ai vigneti. E poi la grandine: non erano chicchi grandi, ma ne sono caduti così tanti che pareva che avesse nevicato. Così la frutta che non era caduta per il vento è rimasta segnata dalla grandine e non è più adatta a essere venduta". Amara la conclusione: "Nella mia azienda ho perso tutto. Davvero quest'anno non è andata bene".
Impressionanti anche le scene nai campi di cocomeri con la frutta spaccata e segnata. Ma a soffrire è anche la produzione principale, quella del melone. A fare un quadro della situazione è Mauro Rosa, uno dei principali produttori della zona: "Un disastro totale. Sul tardivo siamo al 100% di danni. Nonostante fossero coperti da teli, i frutti ancora piccoli sono stati schiacciati dalla forza della grandine. Tutto da buttare". I meloni più vicini alla maturazione si salveranno, ma avranno comunque dei danni che ne pregiudicheranno la qualità. "Insomma, l'unica produzione buona quest'anno - conclude Rosa - è stata quella in serra".

Un violentissimo nubifragio si è abbattuto giovedì sera anche in provincia di Venezia, nel portogruarese e a Caorle, lasciando dietro di sé un territorio devastato. L'agricoltura anche qui è in ginocchio per la furia dell'evento climatico eccezionale. Sono andate distrutte intere coltivazioni di mais, soia e vite, nel Portogruarese e a Concordia Sagittaria. Il presidente di CIA Venezia, Paolo Quaggio, parla di disastro per Sindacale, Cavanella, Lugugnana e Torreselle di Fossalta di Portogruaro. Grossi problemi sono stati registrati anche a Caorle, San Gaetano e Giussago dove intere serre sono state spazzate via dal vento. La CIA ha allertato l'ufficio calamità naturali dell'Avepa: "Ci auguriamo si possa intervenire per garantire la sopravvivenza degli agricoltori" spiega Quaggio. Sulla stessa linea Coldiretti: "E' stato un fenomeno mai visto. Oltre 2 mila gli ettari di coltivazioni colpite duramente, con interi frutteti devastati dalla grandine". Secondo il centro meteorologico di Teolo, però, potrebbe non essersi trattato di una tromba d'aria. "Faremo i dovuti accertamenti - spiega Massimo Ferrai dell'Arpav - per il momento sembra si sia trattato di un nubifragio con forti correnti discendenti. La tromba d'aria, al contrario, avrebbe avuto una corrente vorticosa".

Fonte: Gazzetta di Mantova – Corriere del Veneto