NASCE IL CONSORZIO PER LA TUTELA E LA VALORIZZAZIONE DEL RADICCHIO DI VERONA IGP: PRODUZIONE CERTIFICATA POTENZIALE DI 1600 TONS

NASCE IL CONSORZIO PER LA TUTELA E LA VALORIZZAZIONE DEL RADICCHIO DI VERONA IGP: PRODUZIONE CERTIFICATA POTENZIALE DI 1600 TONS
Con decreto ministeriale (Dl n.62200) il 27 novembre 2013 è stato riconosciuto il Consorzio per la tutela e la valorizzazione del Radicchio di Verona Igp. Il consorzio, presentato ieri in Provincia alla presenza dell'assessore all'agricoltura Luigi Frigotto, ha la funzione di tutela, di promozione, di valorizzazione, di informazione del consumatore e di cura generale degli interessi relativi alla denominazione Igp, vigilando in particolare sul corretto uso delle denominazioni ed esercitando la tutela contro gli abusi. Inoltre favorisce e promuove iniziative di valorizzazione del radicchio di Verona Igp per accrescerne il consumo in Italia e all'estero; infine, supporta ed assiste i consorziati per perfezionare il risultato produttivo ed incrementare la commercializzazione. Attualmente sono 20 le aziende certificate, la maggior parte delle quali afferiscono al consorzio e gli ettari certificati nell'ultimo anno sono passati da 20 a 130. Da disciplinare, la resa Igp ammessa per ettaro è di 13 tonnellate, quindi la stima della produzione certificata potenziale è di 1600 tonnellate. Quel che si dice un ottimo potenziale.
"Merito del lavoro fatto dal 2008 ad oggi – sottolinea la presidente Cristiana Furiani –. E' stato allora, infatti, che la comunità europea ha conferito l'Indicazione Geografica Protetta a diversi comuni delle provincie di Verona, Vicenza e Padova. La mia azienda, Op Geofur, ha seguito l'iter di certificazione iniziando da subito a proporre Radicchio Verona Igp, sia in Italia che all'estero, con una risposta che in questi anni ha visto aumentare sia le quantità richieste che il valore aggiunto. L'interesse da parte della grande distribuzione è da cercare nella qualità, oltre che nel nome che lega il prodotto al territorio. Proprio la qualità è la caratteristica principale del nostro radicchio, prodotto in base alle regole dello specifico disciplinare di produzione, diventando così sinonimo di garanzia per il consumatore. La strada intrapresa è stata ben presto seguita da numerose aziende, che a loro volta hanno scelto di certificarsi. Insieme, col sostegno di Confcooperative e Agrinsieme Verona, produttori e confezionatori si sono consorziati, ottenendo in breve tempo il riconoscimento".
Come ha spiegato Giambattista Polo, coordinatore di Agrinsieme (coordinamento tra Cia, Confagricoltura, Confcooperative Verona, Legacoop): "Sono 249 le Dop e le Igp a livello nazionale e tra queste 35 sono in Veneto, di cui 15 nel comparto ortofrutticolo. Lo scopo è valorizzare le produzioni locali, ma nel nostro caso si tratta di consolidare la reputazione del radicchio di Verona (già conosciuto e apprezzato a livello locale), facendogli fare il salto sui mercati internazionali, promuovendo più che la filiera corta la filiera lunga. Per fare questo però ci vogliono quantitativi adeguati (di qui la creazione del Consorzio), risultato di un accordo di filiera trasparente e responsabile".
Per il Radicchio di Verona Igp ora è in programma una tournée fitta di impegni, che lo vedranno protagonista di eventi e manifestazioni in tutta la provincia per valorizzarne le caratteristiche e promuoverne il consumo. Il primo appuntamento è per gennaio 2014, quando a Roveredo di Guà si svolgerà proprio la Fiera del Radicchio. Sull'importanza del legame col territorio pone l'accento il vicepresidente Roberto Bolla: "Il radicchio è uno dei prodotti di punta della nostra terra e vanno promossi insieme – spiega – così quando un turista viene a Verona ne deve apprezzare le ricchezze monumentali, storiche e artistiche, ma anche i suoi prodotti tipici".
Il Radicchio di Verona ha una forma ad ovale allungato, di un colore rosso scuro intenso, con ampie nervature bianche molto sviluppate che lo distinguono da tutti gli altri radicchi. Può essere di tipo precoce o tipo tardivo a seconda del periodo di semina e/o trapianto. Il sapore leggermente amarognolo ma croccante lo rende uno dei radicchi più apprezzati dal mercato.

Fonte: Ufficio Stampa Consorzio Radicchio di Verona Igp