L'OSCAR A "LA GRANDE BELLEZZA" E LE RADICI AMARE DI SONCINO DI MATTEO FREDDI

L'OSCAR A "LA GRANDE BELLEZZA" E LE RADICI AMARE DI SONCINO DI MATTEO FREDDI
Buongiorno Daniele,
volevo intervenire sul tuo pezzo (cfr. Italiafruit News del 5 marzo 2014) che condivido in pieno.
Secondo me il maggiore limite degli italiani è che hanno gli occhi pieni di bellezza, di storia, di tradizioni, di saperi, che ormai non considerano nemmeno più queste virtù come importanti.
Siamo sazi! E questo rende tutto più difficile, perché promuovere un Paese, come una cipollina o qualsiasi altra cosa, senza credere, amare e pianificare quello che si fa rende ogni sforzo non credibile.
Io guardando il film l'altra sera sono sobbalzato dalla sedia quando ad un tratto nella scena il Cardinale, parlando delle ricette, spiega: "si si, le radici amare, le fai cuocere e le tagli a tocchetti e ci metti su il limone!!"
Ecco ho pensato tra me e me, ma come posso tradurre al mondo "radici amare di Soncino", perché immagino che questi possano anche essere curiosi di sapere di cosa si tratta, io che commercio questo pezzo di storia, che ha proprietà benefiche evidenti, che ha caratteristiche uniche al mondo, con un ottimo risultato in termini di numeri e crescita sul mercato (per quanto piccoli rispetto ad altri ortaggi).
Io sono di Reggio Emilia, ci occupiamo principalmente di cipolline Borettana (nostro must), scalogno e patate e come azienda commerciale abbiamo affiliati anche produttori di radici di Soncino, che con pochi mezzi proviamo a riportarla ad una visibilità e ad un livello di conoscenza presso i consumatori accettabile, che faccia capire che i vegetali ormai quasi dimenticati non sono per questo meno buoni di quelli in voga e che la vera biodiversità passa, secondo me, dalla riscoperta di queste storie e culture.
Pensare che una volta le radici venivano distillate e si usavano come sostitutivo del caffé!
Noi proviamo a guardare al futuro con un cambio di pack, di peso, di dimensioni che vada incontro al consumatore, ma anche stiamo guardando al futuro offrendo un prodotto di V gamma, al momento in fase di test. Ma come posso arrivare a far conoscere la "bellezza" della scelta e dello stare bene a chi preferisce non scegliere veramente, ma che vuole solo farsi guidare bonariamente verso l'inconsapevolezza e la pigrizia?
 








Matteo Freddi

Freddi Prod. Ortofrutticoli snc
Tel +39 335 7103937
freddi.matteo@e-freddi.it 
Skype matteofreddi
 

Caro Lettore,
innanzitutto volevo ringraziarti per l'intervento. Cerco di riassumerti il mio pensiero e di rispondere alla tua domanda in poche righe ed in modo conciso. Credo e spero fortemente, dato il lavoro che svolgo e girando, vedendo e parlando con la gente normale, che la gran parte degli italiani non sia sazia di sapere e non sia pigra: conoscere la storia di una città come Soncino, riconosciuta come uno dei borghi più belli d'Italia e con bellezze uniche (Castello, Stamperia Ebraica, chiese, palazzi, ecc.), conoscere la storia e le proprietà benefiche di un prodotto come quello che produci e commercializzi (citato addirittura in un film da Oscar), genera in tantissime persone - da Nord a Sud - una sensazione positiva che può essere veicolata al pubblico solo attraverso l'attività di comunicazione. Può essere utile valutare l'utilizzo di ogni mezzo/canale e l'entrata in business collegati, non solo quello "puro" del fresco. Penso, in particolare, che in un periodo come questo dove c'è molta sfiducia verso il futuro, la buona comunicazione attraverso il marketing storico (bisogna comunicare sia al trade sia al pubblico poche cose, ma con continuità; organizzare partnership ed eventi con gli operatori della ristorazione e del turismo: pensa che stanno già partendo le prime visite organizzate nei Palazzi storici e monumenti che abbiamo ammirato ne "La Grande Bellezza", ecc.) possa consentire non solo di garantire il successo commerciale ad un prodotto con caratteristiche distintive che ha grandi potenzialità per consolidarsi con più vigore (bisogna vedere, poi, "COME" si fa comunicazione), ma anche di espletare una funzione sociale: oggi, infatti, è prioritario il supporto di tutti - pubblico, privati e singole persone "volontarie" - perché in molti borghi storici italiani, in gran parte desolati, si ritorni alla vita sociale e commerciale. Abbiamo una bellezza storica unica al mondo che dovremo difendere! Ma abbiamo anche una "bellezza alimentare" che il mondo intero ci riconosce e che dovrebbe essere insegnata fin dalle scuole elementari e medie, e non "un'ora a settimana" come ha proposto il nuovo Ministro Martina. Non dico di farla un'ora al giorno, come fanno in Giappone, ma si può sicuramente trovare una soluzione intermedia. Il tempo è poco, bisogna agire subito per salvaguardare il futuro delle tradizioni e dei classici "rimedi della nonna"!   
Hai citato l'amore: ebbene è proprio questo che dovresti/dovreste comunicare. Soncino deve diffondere l'amore verso le sue radici ed il proprio territorio; l'amore si vede, si nota ed è un valore che potresti/e sfruttare anche con l'aiuto dell'amministrazione locale. Il tuo prodotto ha tanto da dire: se un romagnolo come me volesse cucinarlo non saprebbe come fare o non troverebbe stimolo a farlo vedendo i video che circolano su You Tube. Probabilmente la radice di Soncino in sé non diventerà mai un prodotto di massa per il suo sapore amaro, ma ti posso garantire che ci sono tantissime persone e giovani a cui l'amaro piace, e anche molto, ma il prodotto non lo conosce per vari motivi. Il nostro Monitor Ortofrutta, che realizziamo da molti anni certifica che c'è una parte sempre più significativa di italiani che è interessata a conoscere e sapere, l'inconsapevolezza di cui parli - a mio avviso - deriva proprio dal fatto che non riusciamo a sfruttare al meglio la comunicazione. Non riusciamo a soddisfare appieno le nuove esigenze del pubblico di ogni età, che sono mutate con la crisi. Lo dimostrano anche alcune tendenze di questi anni: ritorno alla cucina, riduzione dello spreco, forte attenzione alle proprietà benefiche dei prodotti, vegetarianismo e veganismo (sono sempre più i ristoranti che introducono nei menù ad hoc per vegetariani e/o vegani, c'è chi potrebbe andare matto per il tuo prodotto!). Sperando di averti di averti caricato, ti auguro buon lavoro! Ricorda sempre che "Impossible is nothing" come ci insegna Adidas.
 



Daniele Bianchi

Deputy Editor
daniele@italiafruit.net

 
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