La Guardia di Finanza al Cso: inchiesta su fondi pubblici

Acquisiti documenti anche in Regione. «Sereni, abbiamo rispettato le regole»

La Guardia di Finanza al Cso: inchiesta su fondi pubblici
La Guardia di Finanza ha acquisito documenti dalla Direzione Generale Agricoltura - Servizio Sviluppo Agro-Alimentare della Regione Emilia-Romagna nell'ambito dell'inchiesta della procura di Bologna per truffa aggravata a carico di ignoti per presunte irregolarità nei finanziamenti del Centro Servizi Ortofrutticoli di Ferrara. Acquisiti documenti anche nella sede del Cso.

L'indagine, secondo quanto riportato dall’Ansa e dalla stampa locale, è scattata da due esposti presentati da un consigliere regionale dell’opposizione, Galeazzo Bignami di Forza Italia. La Finanza ha sequestrato materiale cartaceo e informatico in possesso di funzionari regionali membri del Gruppo di valutazione e del Comitato tecnico.

Gli inquirenti cercheranno di accertare presunte anomalie che riguarderebbero carenze di documenti, mancanza di requisiti per l’ammissione al finanziamento, mancate realizzazioni entro i termini previsti e un artificioso aumento delle voci di spesa; il tutto con riferimento alle leggi regionali 16 e 28 che regolano l’erogazione dei fondi per la promozione estera dei prodotti ortofrutticoli e per il sostegno al comparto.

Il periodo oggetto di controlli, stando a quanto riportato dai media, sarebbe quello tra il 2005 e il 2012 e l’importo dei finanziamenti ammonterebbe a circa tre milioni di euro, ma fonti interne al Cso rappresentano a Italiafruit News una realtà leggermente diversa: “Hanno chiesto la documentazione relativa agli ultimi cinque anni, dal 2009 al 2013; finanziamenti regionali di circa 400 mila euro l’anno poi ridotti a 150 euro nell’ultimo biennio, quindi un milione e mezzo di euro circa”.

“La Finanza è stata al Cso nella giornata di giovedì, tutta la struttura ha mostrato la massima disponibilità e collaborazione. Adesso la documentazione sarà analizzata. E’ bene evidenziare che non si tratta di finanziamenti a fondo perduto ma legati a specifici progetti da noi presentati e rendicontati nel rispetto delle norme”.

“Siamo sereni", si sottolinea ancora dal Cso, il cui presidente e rappresentante legale è Paolo Bruni. "Abbiamo sempre operato con la massima trasparenza”.

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