La legge di Stabilità taglia le risorse per l’export

Un controsenso o un errore dovuto alla fretta?

La legge di Stabilità taglia le risorse per l’export
Sentiamo dire spesso che l'export è l'unica ancora di salvezza per il rilancio dell'economia italiana, in una situazione congiunturale caratterizzata da consumi in stagnazione e crescente disoccupazione.

Sentiamo dire spesso che le esportazioni italiane in determinati settori strategici, tra cui agroalimentare, macchine per confezionamento e imballaggio e moda, potrebbero triplicare o quadruplicare nel giro di pochi anni, creando nuova ricchezza e nuovi posti di lavoro per i giovani.

Sentiamo dire spesso che l'agroalimentare è la voce dell'export italiano che cresce di più nella crisi, rappresentando ormai una quota pari al 10% del totale.

Non si riesce a comprendere, allora, perché nella legge di Stabilità 2015, da ieri in discussione a Montecitorio, siano stati tagliati i 130 milioni di euro previsti dal "Piano Straordinario per il rilancio internazionale del Made in Italy", a cui il Ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi e il Vice Ministro Carlo Calenda hanno lavorato per mesi insieme alle associazioni di tutte le categorie. Quello che invece rimane sul piatto dell'export sarebbero 19 "miseri" milioni di euro, la quota più bassa della storia della Repubblica.

Il "Piano Straordinario per il rilancio internazionale del Made in Italy", annunciato dallo Presidente del Consiglio Matteo Renzi già ad agosto nella conferenza stampa sul Decreto "Sblocca-Italia", e successivamente rinviato alla Legge di Stabilità, prevedeva appunto la possibilità di incrementare il budget promozionale a 130 milioni riallineandolo a quello di altri Paesi Ue, come Spagna, Francia, Germania, con l'obiettivo di favorire la nascita di 22 mila nuovi esportatori in due anni e incrementare l'export nazionale di 50 miliardi di euro.

Come Filippo Ferrua, Presidente di Federalimentare, Mario Guidi, coordinatore di Agrinsieme e Giorgio Merletti, Presidente di Rete Imprese Italia (Casartigiani, CNA, Confartigianto, Confcommercio e Confersercenti) auspico che sia soltanto una svista dovuta alla fretta e che l'iter parlamentare del provvedimento corregga completamente il tiro.

Un controsenso tutto italiano? Non lo so. Credo comunque che sia molto difficile giustificare un eventuale taglio sapendo che la legge di Stabilità prevede uno stanziamento di 100 milioni per supportare l'attività dell'Agenzia delle Entrate. Il diavolo, come al solito, sta nei dettagli.

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