Semestre italiano, Bruni: tante difficoltà ma food in luce

Il presidente del Cso: l'embargo ha pesato, agroalimentare tema centrale grazie all'Expo

Semestre italiano, Bruni: tante difficoltà ma food in luce
Tra una manciata di giorni si chiude il semestre europeo a guida italiana ed è tempo di bilanci. Anche per il settore ortofrutticolo. "Sono stati mesi caratterizzati da notevoli difficoltà politiche ed economiche, sfociati in un provvedimento di grandissima portata per il settore, ossia l'embargo russo", spiega il presidente del Cso Paolo Bruni, in passato al vertice di Cogeca.
"Una misura che ha fortemente penalizzato le aziende ortofrutticole; i sostegni attivati dall’Ue non compensano certo le difficoltà che tuttora si vivono a causa di questo provvedimento, dato che il mancato flusso verso Mosca concentra l’offerta sui mercati europei, provocando forti turbative commerciali. Purtroppo questa situazione pare destinata a protrarsi, mentre gli ultimi provvedimenti dell’Ue a sostegno delle aziende per la mancata esportazione lasciano spazio ad un forte malcontento in Italia".

"Ma a prescindere da queste contingenze estremamente difficili e non preventivabili - prosegue l'analisi Bruni - devo dire che ho riscontrato con grande piacere ed interesse un'attenzione particolare, in questo periodo, per l’agroalimentare, sulla scia di quel grande evento cui stiamo per dare avvio che è l’Expo di Milano. Si stanno scaldando i motori; sarà l'occasione, per l’agricoltura mondiale, di diventare protagonista e godere di una visibilità mai finora ottenuta. Trovo molto importanti in tal senso i provvedimenti che riguardano il Made in Italy inseriti nella legge di stabilità dal Ministro Maurizio Martina: penso al logo per il nostro agroalimentare, penso alle tutele sempre più stringenti delle nostre tipicità e penso ai finanziamenti per le promozioni dei prodotti anch’essi inseriti in legge di Stabilità".

"I provvedimenti e le strategie messe in campo - commenta Bruni - sono totalmente condivisibili e dovranno, spero, portare ad una  più incisiva e profittevole presenza  dei nostri prodotti sui mercati di tutto il mondo. Sarà importante agevolare l’export, sburocratizzare le procedure per raggiungere il maggior numero di mercati possibili. Insomma, c’è tanto ancora da fare su questo fronte, ma almeno in questo periodo l’agroalimentare non è più la cenerentola dell’economia quanto piuttosto un vero e proprio protagonista. E naturalmente l’Italia gioca un ruolo determinante in questo settore".

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