Convegno Gowan: mercato, agrofarmaci, storie di successo

In 300 alla due giorni di Cervia. I "casi" Melinda e La Linea Verde, intervento di Della Casa

Convegno Gowan: mercato, agrofarmaci, storie di successo
Tra teoria e pratica, tra produzione e mercato, tra aspetti tecnici e case history di successo: è stata una panoramica davvero ampia quella offerta dal settimo convegno nazionale di Gowan che si è svolto il 28 ed il 29 gennaio scorsi a Cervia focalizzandosi - grazie agli interventi di una qualificata e nutrita schiera di relatori - sui principali temi d'interesse per l’agricoltura italiana.  La due giorni ha richiamato circa 300 partecipanti da tutte le regioni produttive con ampia rappresentanza del mondo dei distributori di mezzi tecnici, dei consulenti, dei professionisti e degli operatori delle varie filiere produttive.

Quattro le sessioni in cui si è sviluppato l’incontro animato dal nostro partner Agronotizie; d’interesse, per il settore ortofrutticolo, le relazioni inerenti nuova classificazione Clp e Pan e sulle soluzioni per affrontare le crisi di mercato. Durante i lavori sono state inoltre presentate le proposte Gowan, con la consegna ai presenti del catalogo 2015.

Di nuova classificazione Clp ha parlato Maristella Rubbiani, dell’Istituto Superiore di Sanità, protagonista di un’ampia relazione che ha preceduto l’intervento di Monica Garbarino di Agrofarma che si è soffermata sugli effetti del nuovo sistema di classificazione Clp sulla gestione operativa degli agrofarmaci. A seguire Floriano Mazzini e Tiziano Galassi del Servizio Fitosanitario Regione Emilia-Romagna hanno fornito un aggiornamento sull’applicazione del Pan con disposizioni, novità, scadenze. Le slides di tutte queste relazioni sono disponibili sul sito www.gowanitalia.it.

Grande interesse ha suscitato la sessione dedicata alle soluzioni per affrontare le crisi di mercato, “nobilitata” dagli interventi di Luca Granata,  direttore generale di Melinda e Francesco Bussichella, export Manager La Linea Verde: il primo si è soffermato sul modello Melinda quale esempio di aggregazione tra produttori, il secondo autore di un focus sul caso Dimmidisì, sull’importanza di vendere all’estero.
 

Melinda, due miliardi di mele frutto di un sistema efficace

Granata ha intrattenuto la platea con un excursus sulla realtà consortile trentina che associa 16 cooperative e quasi 4 mila frutticoltori per 6.650 ettari di superficie investita, protagonista in questa stagione di un raccolto da record: 420 mila tonnellate di mele, ossia - ha sottolineato con enfasi il manager veneto - qualcosa come 2 miliardi di mele, che messe una fianco all’altra farebbero quattro volte il giro del mondo.



Sono tre, ha proseguito Granata, i capisaldi del Consorzio: le migliaia di famiglie di frutticoltori delle Valli di Non e Sole, senza la cui dedizione e professionalità Melinda non esisterebbe; il marchio che consente di individuare facilmente mele di qualità oggettivamente superiore; l’organizzazione che, grazie all’elevato grado di centralizzazione, è in grado di fornire ai consumatori il più elevato grado di sicurezza sull’omogeneità del prodotto.

La Linea Verde: estero scelta "obbligata"

Bussichella ha parlato de La Linea Verde come di  “un’azienda agroalimentare italiana, moderna e dinamica, dalle radici fortemente legate alla terra, ma con una visione di sviluppo europeo e uno spirito decisamente orientato all’innovazione”.
Gli obiettivi del Gruppo sono “continuare a portare sulla tavola degli italiani prodotti agricoli pronti, freschi e di alta qualità, grazie all’innovazione a cui crediamo e su cui investiamo;  continuare a credere nella fidelizzazione delle aziende della nostra filiera, trasmettendo la nostra esperienza e cultura con l’obiettivo di renderle sempre più competitive; essere il punto di riferimento, nel mercato del fresco pronto dell’ortofrutta, per le maggiori catene della Gdo; diventare punto di riferimento italiano come produttore di IV gamma e divenire partner come produttore di piatti pronti freschi per i paesi europei”. Una politica che sta dando ragione a La Linea Verde, se è vero che il fatturato 2014 ha raggiunto i 195 milioni di euro, in ascesa rispetto ai 186 del 2013, sostanzialmente stabile rispetto al 2012.



“Abbiamo costruito un marchio importante in sette anni - ha spiegato Bussichella  - grazie alla capacità di gestire al meglio tutta la filiera e abbiamo raccolto la sfida dell'internazionalizzazione, uscendo dai confini di un mercato, quello italiano, ove si tende sempre più a risparmiare e c’è un forte ricorso alla leva promozionale”. Successivamente il manager de La Linea Verde ha spiegato nel dettaglio le strategie ideali per essere vincenti all’estero preparando adeguatamente il terreno nelle relazioni e nei rapporti con la Gd estera.

Della Casa: dare valore all'agroalimentare di qualità

Nell’ultima fase dei lavori, Roberto Della Casa, docente di marketing dei prodotti agroalimentari - Università di Bologna - Polo di Forlì e managing director di Agroter, si è soffermato su “come dare identità e valore alle produzioni agroalimentari: le minacce di fronte alla crisi e le opportunità nel mercato globalizzato”.



Dopo aver sottolineato punti di forza, debolezze, opportunità e minacce dell’agroalimentare di qualità (vedere la slides sopra), Della Casa si è soffermato sul decalogo delle 10 “s” attraverso cui dare valore alla produzioni: sapere (il consumatore vuole essere informato, nel settore manca la capacità di comunicare); sensorialità (olfatto, tatto, gusto per esaltare le peculiarità e il valore emozionale); salute (rinvigorendo e modernizzando il concetto che una mela al giorno toglie il medico di torno); salubrità (da prerequisito si sta trasformando in requisito per il quale servono all'occorrenza piani di crisi e un approccio strategico); storia (dietro a ogni grande prodotto c'è una grande storia che però non viene raccontata); sapore (ritornare all'educazione sensoriale, al sapore, che sfrutta il gusto esaltando l'edonismo); status (inteso come contrapposizione tra chi mangia bene e chi male); servizio (il prodotto agroalimentare non è solo prodotto, la componente dei servizi è sempre più preponderante); spettacolo (spettacolarizzare aiuta l'acquisto d'impulso); socialità (l'ortofrutta oggi può essere un grande aggregante a livello sociale).
Un riferimento poi al Monitor Ortofrutta 2014 di Agroter dal quale emerge che la popolazione italiana crede di consumare più ortofrutta, di pagarla di più e di mangiare sano ed equilibrato quando avviene invece l'opposto.

Zauli: un evento per formare e informare, Gowan partner strategico

La due giorni si è conclusa con l’intervento del direttore di Gowan Dante Zauli, che così riassume il senso dell’iniziativa e i risultati: “Un convegno innanzitutto per fare informazione, e “formazione”, sulle novità che riguardano un settore in continua evoluzione normativa come quello degli agrofarmaci; un’occasione di aggiornamento e discussione per gli “addetti ai lavori” e in particolare per la nostra clientela, della quale Gowan Italia si conferma partner affidabile e qualificato. Non sono mancati gli approfondimenti tecnici sulla difesa e più in generale sulla gestione del vigneto, per raggiungere una redditività soddisfacente. Come sempre, poi, abbiamo allargato gli orizzonti anche all’intera filiera agroalimentare, portando alcuni esempi italiani di successo da cui prendere spunto per valorizzare le nostre produzioni d’eccellenza”.

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