Drosophila: ok del Ministero della Salute al Dimetoato

Drosophila: ok del Ministero della Salute al Dimetoato
Il Ministero della Salute ha autorizzato l'estensione d'impiego in deroga del Dimetoato, per un periodo limitato a 120 giorni e con scadenza il 27 giugno 2015, per la lotta alla Drosophila suzukii sul ciliegio e sul cardo comune (cynara cardunculus L.) e per il controllo di alcuni fitofagi e cioè Cassida deflorata Suffr, Terellia fuscicornis, Larinus cynerae. Si tratta di un insetticida (nome del formulato commerciale Danadim 400) efficace contro numerosi insetti parassiti dotato di un'elevata azione citotropica per cui penetra nei tessuti vegetali agendo sulle forme di insetti più nascoste.

La presenza della Drosophila Suzukii sta diventando una vera e propria emergenza fitosanitaria,  in particolare, per la frutta a bacca rossa con riferimento non solo a  colture quali il ciliegio, ma anche per il pesco, l'albicocco, il mirtillo, il lampone, i ribes e la fragola, sebbene la presenza dell'insetto inizi ad essere riscontrata anche sulla vite. Come evidenzia uno studio condotto nell'ambito del progetto europeo EnviroChange, la presenza dell'insetto è registrata in regioni italiane dove la frutticoltura è una realtà importante.

I dati dei monitoraggi effettuati evidenziano una progressiva diffusione in Toscana (2008),  in Trentino (2009), in Piemonte, Liguria, Campania e Calabria (2010), in Lombardia e in Emilia Romagna (2011), in Veneto e nelle Marche (2012). In media, la perdita del raccolto è stimata tra il 25 e il 35 per cento. A ciò deve aggiungersi la perdita economica per lo scarto di prodotto nella fase di cernita  in magazzino, calcolata in circa 500.000 euro e quella relativa alla scarsa conservabilità del prodotto che deve essere venduto.

L'assenza di sostante attive autorizzate comporta la perdita dal 25 per cento al 30 per cento del raccolto di ciliegie. Si evidenzia, inoltre, come, anche la viticoltura sia ad alto rischio di infestazione in quanto la vite oltre ad avere un frutto zuccherino è spesso situata in prossimità dei ciliegi e, quindi, il rischio di diffusione della Drosophila suzukii è altissimo ed economicamente molto rilevante soprattutto in quelle aree come il veronese, dove  sono presenti produzioni di uva dalla quale si ottengono vini di altissimo pregio.

Nell'annata 2014 la Drosophila suzukii, complici le condizioni meteorologiche, ha colpito ancora più duramente degli altri anni, le coltivazioni fruttifere a bacca rossa con particolare riferimento alle ciliegie ed i piccoli frutti.  La Fondazione Edmund Mach di San Michele all'Adige in provincia di Trento, tracciando un bilancio dell'anno appena trascorso, ha confermato i danni di una stagione in cui i livelli di cattura nei momenti di picco del volo sono stati circa 7-8 volte superiori a quelli del 2013. L' inverno non freddo e la stagione estiva senza alte temperature, ma con molte piogge, hanno favorito lo sviluppo in modo esponenziale del temibile insetto.

I danni più gravi si sono verificati direttamente in azienda e particolarmente sul mirtillo e le ciliegie. Soprattutto il mirtillo, essendo un frutto a lenta maturazione (passa una settimana fra un passaggio per la raccolta e l'altro), ha il tempo di svilupparsi esponenzialmente. La perdita per la produzione di questo tipo di prodotto è stata del 30 per cento e per la prima volta l'insetto ha attaccato anche il ribes. Leggermente meno gravi sono stati i danni per il lampone, coltura che si può difendere meglio dagli attacchi del parassita in quanto il raccolto avviene tutti i giorni.

Danni consistenti sono stati registrati ancora sulle ciliegie che, per gli eccessi idrici causati dalle precipitazioni si sono spaccate, sono state lasciate sulla pianta ed hanno favorito lo sviluppo della Drosophila. Problemi si sono riscontrati anche sulle susine e su varietà di uva come la Schiava ed altre varietà con la buccia sottile.

Si attende ora da parte delle Amministrazioni competenti, l'esito della valutazione delle altre sostanze attive richieste in uso d'emergenza, da Coldiretti, per la lotta alla Drosophila suzukii,  ai sensi dell'art. 53 del reg. CE 1107/2009 per combattere il temibile parassita e consentire la difesa delle diverse  colture interessate con sostanze a minore impatto ambientale e sulla salute umana, secondo quanto stabilito dal Piano Nazionale per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, ma aventi  altrettanta efficacia del dimetoato al fine di evitare problemi di resistenza.

Fonte: Coldiretti Ambiente e Territorio