Fiducia: dall'estero sì, dall'Italia no

Renzi sembra ben visto Oltralpe ma convince meno gli italiani, impauriti dalla crisi greca

Fiducia: dall'estero sì, dall'Italia no
L'estero ritorna a vedere bene l'Italia. Secondo la recente classifica stilata da A.T. Kearney, una delle più influenti società di consulenza economiche nel mondo, gli investitori internazionali riconoscono all'Italia la dodicesima posizione globale, con un indice di 1,75 (votazione da 0 a 3). Si tratta di un passo da gigante per il nostro Paese che, soltanto due anni fa, non appariva nemmeno tra i primi trenta Paesi.

Ancora una volta la classifica è guidata dagli Usa, seguita da Cina, Regno Unito, Canada e Germania. Ma la notizia più significativa è che l'Italia precede ad eccezione della Francia (8°) tutti gli altri importanti Paesi europei e della Scandinavia, come Olanda (13°), Svizzera (14°), Spagna (17°) e Svezia (18°). 

Le motivazioni legate a questa ritrovata fiducia per gli investimenti in Italia sono in parte legate alle riforme introdotte dal Premier Matteo Renzi che, a quanto pare, sembra ben visto all'estero. In primo luogo A.T. Kearney cita la "ritrovata stabilità politica" dell'Italia, segnalando inoltre come motivi chiave "la riduzione dei costi nel fare impresa e le recenti riforme su lavoro e tassazione".

E se dall'estero arriva la fiducia, in casa Italia il Premier convince meno gli italiani. Secondo uno studio di Lorien consulting per Italia Oggi, nell'ultimo mese si è osservato un calo continuo dell'indice di fiducia nel futuro, un segnale preoccupante per la propensione all'acquisto delle famiglie e che non andrà quindi a supportare gli acquisti reali di beni alimentari. Se non c'è fiducia, infatti, i cittadini saranno portati a ridurre all'indispensabile i propri consumi e a rimandare gli acquisti a tempi migliori. La fiducia in Renzi è al 38 per cento, minimo storico per il premier. Oggi gli italiani non immaginano più il futuro nei termini del cambiamento (nel giugno 2014 lo chiedeva il 33%, a luglio il 17%), ma richiedono serietà e stabilità per il Paese (45%). In particolare, la grexit e il rischio di attacchi speculativi rappresentano un reale pericolo seconda la nostra popolazione.

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