Biologico: superfici e consumi in ascesa, inizio di 2015 ok

I dati Sinab sul 2014 e le rilevazioni Anabio evidenziano progressi. Piva: serve più consapevolezza

Biologico: superfici e consumi in ascesa, inizio di 2015 ok
Continua a crescere il biologico che, come si legge nelle anticipazioni dei dati 2014 rese note da parte del Sinab, il Sistema nazionale d'informazione sull'agricoltura biologica del Mipaaf, ha guadagnato terreno sia in termini di produzioni, sia in termini di consumi. Secondo lo studio, le superfici coltivate con metodo biologico in Italia hanno raggiunto quota 1,4 milioni di ettari che, su base annua, si traducono in una crescita superiore al 5,4%. In termini assoluti, nell'ultimo anno, sono stati oltre 80 mila gli ettari convertiti alla produzione secondo il metodo bio e l'incidenza della Sau bio sul totale della Sau nazionale è passata dal 10,1% al 10,8%.

Una crescita non solo in termini di superfici ma anche di soggetti coinvolti. Sono infatti 55.433 gli operatori certificati (+5,8% rispetto al 2013), 42.546 dei quali produttori esclusivi (aziende agricole). A questi si aggiungono 6.104 preparatori esclusivi (comprese le aziende che effettuano attività di vendita al dettaglio), 6.524 produttori-preparatori (aziende agricole che svolgono anche attività di trasformazione) e 259 importatori.



Con riferimento ai consumi, i dati Ismea-Nielsen relativi alle vendite nella distribuzione moderna (iper e supermercati, discount e libero servizio) per i prodotti confezionati evidenziano un +11% rispetto al 2013. Cresce anche la gamma d'offerta a scaffale, con un +14% del numero delle referenze trattate nel 2014. L’evoluzione delle vendite bio nel 2014 è dipesa principalmente dai forti aumenti fatti registrare dai derivati dei cereali (+18,9%) e dagli ortaggi (+14,3%), soprattutto trasformati. Più contenuti gli incrementi per uova (+4,6%), lattiero caseari (+4,1%) e frutta (+1,4%), con il fresco però in contrazione. 

Tra i principali prodotti bio, si segnala il forte incremento rispetto al 2013 degli acquisti di pasta (+21%), con risultati altrettanto soddisfacenti (+8% circa in entrambi i casi) per oli di oliva extravergini e yogurt. Più contenuto (+5%) l’aumento per i succhi di frutta e per il latte fresco (+1,7%). 



I consumi di prodotti bio confezionati restano concentrati su poche categorie: le prime tre (derivati dei cereali, ortofrutta fresca e trasformata, lattiero-caseari) coprono circa il 70% della spesa complessiva sostenuta dalle famiglie italiane presso la Gdo.

Le prospettive, per Sinab, restano positive, orientate a un’ulteriore crescita nel 2015, con un probabile rafforzamento della tendenza (nel primo semestre si stima un 15-20% di aumento già acquisito rispetto allo stesso periodo del 2014), anche in considerazione di un tendenziale miglioramento del quadro economico generale e di un graduale recupero del potere d’acquisto delle famiglie.



Per Anabio - Associazione delle imprese agricole a conduzione bio - il biologico cresce a doppia cifra: +17,3% il progresso del giro d'affari nell'ultimo anno, per un valore complessivo di tre miliardi di euro. “Chi consuma bio - si sottolinea da Anabio - si dice disposto a pagare il 15% in più del prezzo di un "normale" prodotto”.

L'Italia è il sesto Paese al mondo per ampiezza delle superfici coltivate a bio  -  1,320 milioni di ettari  -  e per il tasso di crescita  -  150 mila ettari in più rispetto al 2013 (+12,8%)  -. Sicilia e Calabria le regioni a maggiore vocazione biologica, seguite da Puglia, Emilia-Romagna e Toscana.

Piva: trend positivo, ma non mancano le criticità

"Il trend si conferma positivo - commenta a Italiafruit News Fabrizio Piva, amministratore delegato del Ccpb - il +15-20% dei consumi nel primo semestre dopo l'incremento a due cifre del 2014 conferma il buon momento sia sul mercato interno sia sul fronte dell’export: non dimentichiamo infatti che il biologico contribuisce a fare grande il made in Italy; su questo ci vorrebbe maggiore consapevolezza da parte degli operatori, tra chi rappresenta la filiera e tra chi deve trovare gli strumenti per sviluppare il settore in termini qualitativi e quantitativi".

"L’ortofrutta biologica - aggiunge Piva - segue le dinamiche degli altri prodotti, anche se quest'anno c’è qualche problema qualitativo come per il convenzionale. Servirebbe più coordinamento nelle attività di ricerca e sperimentazione dedicate al bio e una maggiore divulgazione per dare agli operatori tutti gli strumenti utili connessi al metodo di produzione biologica".




 

Martina: leader in Europa, investimenti con le Regioni

"Con oltre tre miliardi di euro di fatturato, il biologico si conferma un tassello importante nel panorama agroalimentare italiano - afferma il Ministro Maurizio Martina (foto sopra) -. Siamo leader in Europa per numero di operatori coinvolti e i primi dati del Sinab dimostrano il grande potenziale di questo settore che vogliamo continuare a sostenere. Una realtà che abbiamo fortemente voluto valorizzare anche all'interno di Expo Milano, con un'area dedicata alla biodiversità che sta riscuotendo un grande successo di visitatori. Fino al 2020 investiremo inoltre con le Regioni più di 1,5 miliardi di euro su questo settore, puntando sull'abbattimento dell'impatto ambientale delle attività agricole e su modelli sostenibili. Tanto stiamo facendo anche sul fronte dei controlli contro il falso bio, spingendo su una maggiore trasparenza e condivisione delle informazioni disponibili". 

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