Succo di frutta e cocaina per salvare il matrimonio

Moglie propina al coniuge l'intruglio per "stimolarlo": denunciata

Succo di frutta e cocaina per salvare il matrimonio
Se avesse funzionato, se la fiamma del matrimonio si fosse riaccesa, e soprattutto se la verità non fosse venuta a galla, pensate a quale pubblicità ne sarebbe venuta fuori per la casa produttrice dei succhi di frutta. Il succo che salva il matrimonio, un claim da favola, il sogno di ogni pubblicitario (e di ogni coniuge in difficoltà).
Ma i se erano tanti, e l'epilogo è stato ben diverso.

In breve, che cosa è successo? In una coppia a un passo dalla separazione, la moglie, forse illudendosi di poter riaccendere la fiamma della passione in un marito troppo fiacco, decide di propinare al quasi ex-coniuge un po' di bevande energetiche a base di succo di frutta e cocaina.

Le bevande, tuttavia, non solo non riescono a riaccendere le energie del bevitore, ma gli procurano uno stato permanente di ansia e stanchezza. Scoperto l'inganno, l'uomo si rivolge alle autorità, che intervengono subito e, dopo le opportune indagini, denunciano la moglie per procurato stato di incapacità mediante violenza impropria.

Ora, posto che i dettagli della vicenda sono affari privati fra i coniugi, resta la curiosità. Che cosa si illudeva di ottenere davvero la donna? Perché ricorrere a un intruglio del genere? Se davvero si trattava di riaccendere una passione, non c'erano prodotti più a portata di mano e legalmente disponibili (tanto per dire, il viagra)?

Ma qui si entra nei misteri dell'animo umano. Che, come diceva Dostoevskij, è troppo vasto.
Occhio alle bibite fatte in casa!