Assomela, simposio a Bruxelles: sostenibilità al top

I dati sull'analisi dei frutti degli ultimi dieci anni. Dalpiaz: non solo fitosanitari

Assomela, simposio a Bruxelles: sostenibilità al top
Sostenibilità sempre più importante per i produttori italiani di mele, in prima linea per garantire massima qualità e sicurezza: un impegno crescente, supportato da analisi frequenti e grande attenzione ai diversi ambiti che sono alla base del concetto di sostenibilità, come ha sottolineato giovedì scorso Alessandro Dalpiaz (nella foto), direttore di Assomela, in occasione del quarto simposio “Feeding Europe while reducing pesticide dependency” (“Nutrire l’Europa riducendo la dipendenza da pesticidi”) organizzato a Bruxelles, presso il Parlamento europeo, da Eurocoop, Greenpeace, Ibma, Iobc-Oilb, Pesticide action network Europe.Tra i partecipanti, anche l'europarlamentare altoatesino Herbert Dorfmann, membro della Commissione agricoltura e sviluppo rurale. 

Nel suo intervento Dalpiaz ha illustrato le iniziative portate avanti dai consorzi soci di Assomela ricordando l’impegno ormai trentennale in ricerca e diffusione di tecniche di coltivazione progressivamente più sicure per il consumatore e più rispettose del territorio: un percorso, ha detto, che ha generato risultati concreti e dimostrati, grazie anche all’impegno dei produttori che hanno spesso volontariamente anticipato la stessa evoluzione legislativa europea, tra le più severe e stringenti del globo.  

Residui, dati rassicuranti

In occasione del simposio sono stati presentati alcuni dati significativi: nell'ultimo decennio i consorzi associati hanno analizzato 17.194 campioni, corrispondenti a quasi 4.000.000 di sostanze attive cercate. Nei 57.452 casi in cui si sono travati residui, questi erano inferiori al 50% del limite massimo di legge (Mrl) nel 99,23% dei casi.
“Da questi dati si deduce non solo un impegno, oneroso, molto elevato, ma anche una reale "sicurezza" per chi le mele le mangia”, ha commentato Dalpiaz.


Impegno a tutto campo

“Le principali attività nel campo della sostenibilità sono condotte direttamente dai Consorzi soci, specialmente per quanto riguarda i disciplinari di produzione integrata ed i controlli conseguenti”, sottolinea Dalpiaz alla nostra testata anticipando alcuni dei temi che verranno ulteriormente approfonditi nel corso dell’evento Mark Up-Italiafruit News del 3 dicembre a Milano, di cui Assomela è uno dei main sponsor. 

“Ciò perché tali azioni sono rendicontate sui Piani Operativi delle singole Op, ma anche perché i criteri sono decisi a livello regionale o provinciale, con invio successivo al Ministero delle produzioni agricole per i necessari visti di conformità. Oggi la maggior parte delle attività nel campo della difesa fitosanitaria si colloca nella difesa integrata "avanzata", così come definita nel Piano di Azione Nazionale per l'utilizzo sostenibile dei fitosanitari”.
Assomela, in questo ambito, raccoglie alcune informazioni base dai Consorzi associati, necessarie per la eventuale preparazione di azioni di informazione. 

“Un’iniziativa molto importante sviluppata direttamente da Assomela è la "dichiarazione ambientale di prodotto" con la quale si è individuata l'impronta carbonica, ma anche il water e soil foodprint”, tiene a evidenziare Dalpiaz. “I Consorzi associati hanno ritenuto di fare riferimento direttamente a Assomela. In questo ambito si è anche realizzato uno studio più approfondito con la libera Università di Bolzano”. Tale approfondimento, a cura dei ricercatori della Facoltà di Scienze e Tecnologie, mirava a calcolare la quantità di Co2 emessa durante il ciclo produttivo del frutto, con l'obiettivo di migliorare la filiera della mela dal punto di vista della sostenibilità ambientale ma anche economico.

“Per il futuro - rivela Dalpiaz - si pensa ad una possibile partecipazione a progetti di ricerca in cooperazione con istituti di ricerca e università nell'ambito dei bandi di ricerca Ue denominati Horizon 2020”. 


Sostenibilità: non solo fitosanitari

“Un concetto ci pare oggi chiaro", precisa Dalpiaz. "Sarà sempre più determinante puntare sul concetto di "sostenibilità". Il tema dei "fitosanitari" è sicuramente importante ma non è certo l'unico. L'impegno per ridurre la dipendenza dei frutticoltori dai fitosanitari deve proseguire, ma va anche sottolineato quanto si fa per una corretta gestione del territorio e dell'ambiente, in tutte le sue sfumature"

"L'uso di risorse rinnovabili (il 15% dell'energia elettrica in Trentino Alto Adige deriva da pannelli fotovoltaici), una attenzione particolare al sistema "terreno/acqua/aria" e la componente "etica" del lavoro sono aspetti destinati a diventare via via prevalenti”. 

“Nel concetto di "sostenibilità" - aggiunge il direttore di Assomela - possono tra l'altro trovare riconoscimento gli impegni di settore diversi, ad esempio vitivinicolo e frutticolo, e tecniche di produzione, come l'integrato ed il biologico, che altrimenti corrono il rischio di essere visiti come in contrapposizione: bio e integrato sono due modalità che rispondono alla volontà di produrre nel rispetto delle fondamentali esigenze dei consumatori, entrambi dipendenti dall'utilizzo di "fitosanitari" sia pur con approcci diversi, ma che nel concetto di sostenibilità possono tranquillamente convivere. E nel futuro, non è per nulla da escludere una loro progressiva convergenza…”.

L'importanza di comunicare 

E’ fondamentale, infine, trasmettere tutti questi sforzi compiuti a monte della filiera al mondo del consumo:  “Tutti i maggiori consorzi stanno attivando iniziative di comunicazione orientate ad informare una larga utenza sulle molte attività svolte od in programma, al fine di dare maggiore valore agli impegni attivi da tempo e fornire a tutti un quadro solido e completo di quanto realizza la melicoltura nazionale”, conclude Dalpiaz.

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