Il Fucino può vendere la sua patata Igp

La registrazione a fine 2015. Già certificati il 70% dei 200 produttori associati a Torti

Il Fucino può vendere la sua patata Igp
Buona notizia per i pataticoltori della Piana del Fucino. L'intenso lavoro pluriennale dell'Associazione Marsicana Produttori Patate (Ampp) ha portato, il 30 dicembre scorso, alla registrazione della "Patata del Fucino" Igp nel Registro europeo delle denominazioni d'origine  (Dop) e delle Indicazioni geografiche (Igp) tutelate dall'Unione europea contro imitazioni e falsi.

Ammesse tutte le varietà

Secondo quanto si apprende dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell'Ue, la delimitazione dell'area di coltivazione della "Patata del Fucino" Igp include porzioni di territorio appartenenti a nove Comuni della provincia dell'Aquila: Avezzano, Celano, Cerchio, Aielli, Pescina, S. Benedetto dei Marsi, Ortucchio, Trasacco e Luco dei Marsi. Sono ammesse a tutela tutte le varietà di patate dell'area, le quali dovranno presentare nelle confezioni di vendita (sacchi da 5 kg-20 kg; retine da 1,5 kg-2 kg-2,5 kg; vertbag, quickbag, girsac e busta da 1,5 kg-2 kg-2,5 kg-5 kg; cartone o cassa da 3 kg a massimo 20 kg) un calibro omogeneo non inferiore ai 35 mm e superiore agli 80 mm con una differenza ammessa, nelle singole confezioni, non superiore ai 20 mm. Inoltre i tuberi a marchio Igp dovranno essere interi, sodi, puliti, non germogliati, privi di danneggiamenti di natura biotica o abiotica. La conservazione, poi, dovrà avvenire in bins alla temperatura di 4-10 °C ed umidità relativa compresa tra 88 e 95 per cento.

Torti: il 70% dei 200 produttori associati è già certificato Igp

Una delle maggiori aziende pataticole del Fucino è la Torti srl di Avezzano, specializzata nell'approvvigionamento, conservazione, lavorazione, confezionamento e commercializzazione di patate e cipolle. Dichiara Raffaele Torti, co-titolare dell'azienda insieme al padre Giuseppe: "Si tratta di un grande riconoscimento per tutto il sistema agricolo del Fucino. Le patate rappresentano il prodotto principe della nostra zona, ancora più importante di carote e finocchi. Adesso bisognerà creare un organismo per la tutela e la valorizzazione del marchio Igp, nel quale sarà presente sia la parte produttiva che quella commerciale. Circa il 70% dei nostri 200 produttori associati sono certificati Igp già dal 2014, quando è stata ottenuta la protezione nazionale transitoria. La parte commerciale – prosegue – attendeva la pubblicazione sulla Gazzetta Europea per avviare la vendita del prodotto Igp, che dovrebbe iniziare tra agosto e settembre 2016", in seguito alla raccolta che parte solitamente verso la fine di luglio. "Pensiamo – conclude Raffaele Torti – di partire con un centinaio di ettari per il prodotto Igp, ma bisognerà vedere la risposta del mercato".

Il Fucino con i suoi 13.500 ettari contribuisce a generare oltre il 30 per cento del Pil agricolo dell'Abruzzo, ha spiegato Dino Pepe, l'assessore regionale alle politiche agricole: "Da qui al prossimo futuro – dice – bisogna dare continuità per la promozione e la valorizzazione del prodotto e del relativo marchio IGP, a partire con le misure del nuovo PSR che sostengono gli agricoltori Fucensi sia per i costi di adesione al disciplinare di produzione che per la promozione del prodotto nei mercati nazionali, comunitari e internazionali". Le risorse del nuovo Psr potranno essere utili anche per migliorare le tecniche di produzione e le strutture di conservazione, nonché per risolvere le problematiche fitosanitarie.
 
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