Fagiolini «siciliani», ambulante stangato. E Salvini insorge

Fagiolini «siciliani», ambulante stangato. E Salvini insorge
Non c'è pace per i commercianti. Nei giorni scorsi a uno "storico" ambulante di Trento è stata inviata una multa da 770 euro per aver omesso "l'indicazione del Paese d'origine ‘Italia' sul cartello apposto accanto ad una partita di fagiolini freschi esitata per la vendita al dettaglio (...) ove veniva riportata la dicitura ‘siciliani'".

Il Trentino Corriere Alpi ha trattato la curiosa vicenda chiarendo che gli agenti dell'Agecontrol, in seguito a un controllo avvenuto quattro mesi fa, avevano constatato la provenienza italiana della merce, ma non siciliana. Insomma, il venditore avrebbe dovuto scrivere "fagiolini italiani" per essere in regola.

"Capisco se avessi tentato di truffare – dice l'ambulante, che ha deciso di rivolgersi al giudice di Pace - scrivendo una provenienza falsa, ma in questo caso non c'è nessuna intenzione di dichiarare una cosa non vera. Penso che in questi controlli ci voglia del buon senso e siano ben altre le truffe e le contraffazioni. Faccio questo lavoro da 24 anni e la gente mi conosce, i clienti li mantieni offrendo un prodotto di qualità, che senso avrebbe cercare di truffarli?".

Sulla vicenda è intervenuto, perentorio, Matteo Salvini: "Con tutte le schifezze che ogni giorno entrano e si vendono in Italia - ha tuonato il leader della Lega Nord su Facebook - lo Stato rompe le palle a un commerciante per i fagiolini siciliani...".