Piana del Sele: nuovo regolamento per le serre

Il provvedimento punta a favorire lo sviluppo sostenibile dell'orticoltura nell’area di Eboli

Piana del Sele: nuovo regolamento per le serre
La Campania ha appena approvato la revisione del "Regolamento serre" che, a detta dei firmatari del provvedimento, il Consorzio di Bonifica in destra del fiume Sele e l'Assessorato agricoltura della Campania, garantirà uno sviluppo sostenibile all'orticoltura della Piana del Sele.

Il nuovo Regolamento supera un problema serio per gli agricoltori dell'area di Eboli (Salerno) – alla destra del fiume Sele – che da mesi era all'attenzione della Regione. Negli ultimi anni, infatti, la crescita degli impianti dedicati a ortaggi di quarta gamma ha portato a un forte incremento delle acque da smaltire a valle delle serre attraverso i canali della rete colante. Con il rischio, per le aziende agricole, di incorrere in improvvise esondazioni nei terreni agricoli.

Gli imprenditori locali, ora, potranno continuare a realizzare serre seguendo specifici accorgimenti volti a evitare carichi eccessivi di impermeabilizzazione dei suoli. Si dovrà, infatti, garantire l'invarianza idraulica nel drenaggio delle acque: vale a dire, la portata di acqua che giungerà nella rete di bonifica a seguito della costruzione di un impianto, dovrà essere la stessa di quella che giungeva prima che si attuasse l'impianto medesimo. "L'invarianza idraulica – fa sapere, in una nota, il Consorzio di Bonifica in destra del fiume Sele – potrà essere garantita con vasche di laminazione nelle zone a pericolosità idraulica e con vasche e stradoni drenanti nelle zone non idraulicamente pericolose".

A margine del tavolo tecnico che ha portato all'accordo tra il Consorzio locale e l'Assessorato agricoltura della Campania, il presidente dell'ente di bonifica Vito Busillo ha rimarcato che si tratta di "un provvedimento innovativo e di straordinaria importanza per garantire un futuro imprenditoriale alla Piana del Sele", visto che "le spese di rilascio dell'autorizzazione sono state ridotte drasticamente, scaglionate per fasce di estensione aziendale e non saranno dovute dai giovani agricoltori under 40 che intendono avvalersi della misura di primo insediamento del Piano di Sviluppo Rurale".

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