La Cina ora pretende frutta di qualità

Import, logistica, e-commerce al primo Fresh Produce Forum China

La Cina ora pretende frutta di qualità
E' stata una prima edizione di grande portata per il Fresh Produce Forum China, il nuovo evento annuale di Asiafruit e Asiafruit Logistica che si è tenuto a Chengdu dal 31 maggio al 2 giugno. Più di 200 delegati del settore ortofrutticolo, provenienti da 14 diversi Paesi, hanno preso parte alla manifestazione che ha puntato l'attenzione sulle nuove opportunità offerte dalla Cina, un mercato in continuo sviluppo sia nella struttura logistica e distributiva che nei consumi.

L'espansione del commercio della frutta, guidata dalla regione del sud-ovest, ha come elementi portanti la crescita demografica e lo sviluppo economico di Chengdu (14 milioni di abitanti) e di Chongqing, la nuova metropoli cinese con 30 milioni di abitanti rispetto ai 1,7 milioni del 2008.

Secondo Li Yamao, manager di Joyvio Golden Wing Mau, uno dei maggiori gruppi commerciali del settore cinese, la regione del sud-ovest si sta orientando verso la domanda di frutta e verdure di elevata qualità, anche grazie al potenziamento della logistica via terra e via mare. "Oggi le persone mettono la qualità al primo posto: il frutto deve essere premium e gli aspetti più importanti sono la sicurezza alimentare, la salute e la nutrizione", ha detto Li.

Lo scalo di Chongqing offre la possibilità di importare i prodotti senza dover passare necessariamente dai porti orientali. Si impiegano in media 30 ore per raggiungere l'ovest in camion partendo dai porti di Shangai e Guangzhou, mentre nel 2008 questo percorso poteva essere compiuto in 50 ore. Nei prossimi anni entreranno in funzione anche nuove tratte ferroviarie lungo la "via della seta" che andranno a collegare Chongqing e Chengdu all'Europa, secondo quanto ha spiegato Deng Hongjiu, titolare di Hongjiu Fruits, azienda di importazione e distribuzione con sede a Chongqing. "Finora il commercio in entrata è stato dominato da due grandi porti commerciali, Guangzhou e Shanghai, ma il cambiamento è ormai inevitabile", ha detto Hongjiu prevedendo uno sviluppo della distribuzione per piattaforme regionali: lo scalo di Guangzhou si concentrerà sulla parte meridionale della Cina, Shanghai servirà la zona orientale, il sud-ovest sarà coperto da Chongqing e Chengdu, la regione centrale da Zhengzhou e il nord da Pechino e Shenyang.

Come segnala una ricerca di Fresh Intelligence Consulting, nell'ultimo decennio le importazioni cinesi di frutta fresca sono aumentate del 400% raggiungendo 3,8 milioni di tonnellate nel 2015. Più del 70% del volume proviene da Paesi del sud-est asiatico fornitori di frutta tropicale (Filippine, Thailandia e Vietnam), come le banane, il dragon fruit e il durian, frutti che sono diventati molto popolari nel sud-ovest. Gli operatori locali prevedono per i prossimi anni un'ulteriore crescita delle importazioni con particolare riferimento ai kiwi neozelandesi e italiani, all'uva da tavola indiana, alle pesche spagnole, agli ananas costaricani e agli avocado peruviani.

In futuro crescerà anche l'e-commerce. Il gruppo online Fruitday ha da poco sviluppato un business per i brand d'alta gamma di frutta estera, ma anche marchi per valorizzare specifiche produzioni locali (esempio: arance "Mr Orange"). "I cinesi stanno perseguendo una migliore qualità della vita e ciò si riflette nel modo in cui acquistano – ha rimarcato Liu Youcai, manager di Benlai, azienda che opera nel commercio online – In passato i consumatori erano molto cauti e preferivano mettere da parte i loro soldi. Oggi, invece, i più giovani li spendono molto più liberamente".

La società Driscoll's crede nello sviluppo del mercato dei berries e, quindi, sta investendo in loco per produrli e distribuirli: "Riteniamo che la Cina sia la più grande possibilità di mercato nel mondo dei piccoli frutti – ha spiegato Jae Chun, vice presidente di Driscoll's per l'Asia Pacifica – Non è importante distinguere se si tratta di produzioni nazionali o estere: se saremo in grado di ottenere la giusta qualità, il consumatore ci premierà".

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