Ortofrutta Usa, export in calo di 1,2 miliardi di dollari

A pesare sulle stime 2016 è soprattutto il comparto della frutta secca: giù volumi e prezzi

Ortofrutta Usa, export in calo di 1,2 miliardi di dollari
L'export agroalimentare degli Stati Uniti è previsto in diminuzione: le stime del Dipartimento per l'Agricoltura parlano di 124,5 miliardi di dollari a fronte di un saldo 2015 pari a 139,7 miliardi di dollari. La bilancia commerciale statunitense resta comunque positiva: le previsioni per le importazioni indicano un valore di 114,8 miliardi di dollari.

Scendendo nel dettaglio dei comparti produttivi, le stime dell'export ortofrutticolo americano sono in diminuzione di 1,2 miliardi di dollari rispetto lo scorso anno, per un totale di 33,5 miliardi. E' il secondo quadrimestre di calo consecutivo – rileva l'Usda in un suo recente report – ed è dovuto principalmente alla riduzione dei prezzi di pistacchi e noci e a una diminuzione dei volumi di mandorle esportate verso Europa e Cina. L'export di frutta secca tocca gli 8 miliardi di dollari, in calo di un miliardo sul 2015. Le esportazioni di ortofrutta trasformata valgono per gli Usa 7,5 miliardi, in calo di 100 milioni, soprattutto a causa di minori volumi spediti verso Giappone, Cina e Hong Kong.

Le previsioni sull'ortofrutta fresca, infine, indicano l'export a 7 miliardi di euro, in calo di cento milioni sull'anno precedente, e l'Usda segnale volumi in riduzione verso Canada e Messico.

Ma l'integrazione dei mercati di Stati Uniti, Canada e Messico ha facilitato il commercio di frutta e verdura e ora i consumatori statunitensi possono beneficiare di ortofrutta fresca durante tutto l'anno. Lo rileva Charles W. Parrott, vice direttore dell'Agriculturale marketing service dell'Usda.

“Negli ultimi cinque anni il valore e il volume d'ortofrutta fresca dal Canada e dal Messico verso gli Stati Uniti è cresciuta”, sottolinea Parrott in un suo intervento sul sito del Dipartimento. Nel 2015 gli Usa hanno importato dal Canada prodotti ortofrutticoli per 1,4 miliardi di dollari e dal Messico per 9,1 miliardi. Ma anche i produtori statunitensi hanno beneficiato dell'apertura del mercato, esportando nei due Paesi confinanti ortofrutta per 4,2 miliardi di dollari.

L'accordo di libero scambio ha aumentato gli affari e, di conseguenza, anche la possibilità di vertenze. Per far fronte ai problemi è stata creata la Fruit and Vegetable Dispute Resolution Corporation (Drc), un'organizzazione non-profit fondata nel 2000 per risolvere le controversie commerciali. “E dalla sua fondazione – evidenzia Parrott – ha affrontato positivamente migliaia di casi per svariati milioni di dollari”.

Per stabilizzare il mercato e tutelare i produttori e gli attori della filiera, l'Usda, nell'ambito di un recente meeting della Drc, ha proposto che gli esportatori siano creditori privilegiati davanti a buyer insolventi o finiti in bancarotta. Tra le altre azioni discusse, anche l'aumento degli aderenti alla Drc in Messico.

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