E-commerce, opportunità o competitor? La Gdo si interroga

Distributori a confronto al Retail Summit 2016

E-commerce, opportunità o competitor? La Gdo si interroga
L'e-commerce per la Gdo è un fenomeno ormai sdoganato. La distribuzione, però, deve ancora capire se la vendita on-line sia un'opportunità o un nuovo competitor; e ancora se sia meglio vendere sul web direttamente oppure stringere accordi con le piattaforme esistenti, come Amazon.

Le incertezze non mancano, nonostante l'e-commerce sia un canale in crescita, anche per l'ortofrutta. E punti di vista differenti sono emersi durante il Consumer & Retail Summit, che si è tenuto ieri a Milano, nella Sala Bianchi del Sole24Ore. L'evento promosso da 24 Ore Eventi in collaborazione con le testate Mark Up e Gdo Week si è aperto con un lungo applauso in memoria di Bernardo Caprotti, il fondatore di Esselunga scomparso venerdì scorso alla soglia dei 91 anni.



L'e-commerce emerge tra i nuovi trend di consumo ed è una delle leve da utilizzare per rivitalizzare un mercato ancora costruito su modelli fisici. Ad ascoltare Mario Gasbarrino, amministratore delegato di Unes-U2, il web è una grande opportunità e non a caso la catena ha stretto un accordo con Amazon Prime. “Chi sono i nostri competitor? Tutti quelli che hanno capito che il mondo sta cambiando. Chi non è in grado di evolvere corre il rischio dell'estinzione”.
Romano Mion, amministratore delegato di Eurospin, è più tradizionalista e vede nell'online un competitor. “La concorrenza ci preoccupa ma siamo più preoccupati di non seguire le esigenze del cliente". E per questo il discounter si prepara alle vendite online: "per noi l'importante è rimanere focalizzati sulla nostra mission”.

E-commerce fa rima con grandi città? Secondo Gregoire Kaufman (direttore commerciale e marketing Carrefour Italia) non è così. “Facciamo e-commerce in più di 200 punti vendita in oltre 176 Comuni in tutta Italia. Funziona anche fuori dalle grandi città. Ogni retailer è diverso e il mercato è differenziato localmente, di questo occorre tenere conto”.
In questa vorticosa ricerca dell'innovazione, però, è bene richiamare anche alcuni valori. Come la prossimità che, ha spiegato Mario La Viola (direttore marketing Crai), non vuole dire piccolo, ma è una risposta alle esigenze, è servizio. “Il concetto di value è sempre più fondamentale: il prezzo è un elemento, ma non il più importante. La vera sfida è il servizio; oggi, però, si sta innovando poco”.

“Non ci sarà solo online o store fisici, ma un insieme dei due con soluzioni innovative vincenti: il futuro è la completa integrazione tra on-line e off-line”, è l'opinione di Pietro Scott Jovane (Ad Banzai). “I negozi fisici aiutano anche le vendite on line. Noi dovremo essere bravi a vendere in maniera semplice merci complesse”.

Prodotti come quelli ortofrutticoli. E non a caso Marco Porcaro (Ceo Cortilia) sottolinea che la chiave del successo del primo mercato agricolo online è proprio la semplicità. “Cosa ci rende orgogliosi? Da noi i clienti non fanno solo la spesa, ma fanno parte di una community. Il nostro posizionamento si basa su un mix di servizio, qualità medio-alta, relazione e capacità di selezionare. Abbiamo prezzi adeguati a questo target, stiamo lavorando per essere più convenienti nel rispetto dei nostri valori”.

Guardando avanti la competizione tra negozio fisico e virtuale andrà scemando. Perché come sostiene Valerio Perego (sales manager Facebook Italia) non ci saranno più barriere tra online e offline: “Le persone sono attive online anche quando sono in negozio”. Bisogna solo stimolare occasioni di vendita.

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