Melannurca, il nodo del prodotto grandinato

Il Consorzio: volumi in leggera flessione, buona presenza in Gdo

Melannurca, il nodo del prodotto grandinato
“L'avvio della campagna commerciale per la melannurca è in linea con le aspettative, i volumi sono simili a quello dello scorso anno, manca un 5% di produzione, ma il vero tema è il prodotto martoriato dalla grandine, quello proveniente dall'Alto Casertano, una delle zone più vocate”. L'analisi che Giuseppe Giaccio, presidente del Consorzio di tutela della Melannurca Igp, fa con Italiafruit News mette in risalto luci ed ombre sulla commercializzazione del frutto: la penetrazione - anche nella Gdo - è in crescita, ma si deve fare i conti con il prodotto grandinato.

“Una buona parte del raccolto è rovinata e finisce come seconda categoria o addirittura per l'industria – prosegue Giaccio – solo la prima scelta è commercializzata con il marchio Igp ed è circa il 25-30% della produzione. Una quota che, fortunatamente, ogni anno aumenta perché i consumatori iniziano a rispondere positivamente al prodotto col marchio d'origine”.



Lo scorso anno il Consorzio ha promosso azioni specifiche nelle catene distributive del Centro Nord per far conoscere la melannurca e quest'anno si riscontrano i primi positivi effetti. Le azioni promozionali di questa stagione, invece, coinvolgeranno il mondo della ristorazione, con giornate a tema e ricette dedicate al frutto.

Sui prezzi non ci sono grossi scostamenti rispetto al 2015. “Parliamo di qualche centesimo in più il chilo, al massimo cinque – aggiunge il presidente del Consorzio – mentre sul fronte dell'export scontiamo la scarsa conoscenza del prodotto. Arriviamo nei Paesi dove sono presenti comunità di italiani, come Germania, soprattutto Baviera, Svizzera e Belgio”.

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