Investimenti ed export, per Infia un 2016 dai grandi numeri

Zoboli: fatturato di gruppo sopra i 100 milioni, packaging sempre più accattivanti

Investimenti ed export, per Infia un 2016 dai grandi numeri
“Per la nostra azienda il 2016 si conclude positivamente in termini sia di fatturato che di volumi, con una crescita che si avvicina al 3%, mentre a livello di gruppo, tra Italia e Spagna, il giro d'affari complessivo supererà i 100 milioni di euro". Fabio Zoboli, direttore commerciale di Infia, sintetizza così il bilancio di una delle realtà di punta nel comparto del packaging per la frutta e la verdura fresca.
 
"L'anno è iniziato con una grande sfida: l'ingente piano di investimenti attivato a partire dalla fine del 2015 ci ha portato infatti ad eseguire importanti lavori di ampliamento e riorganizzazione che hanno comportato la costruzione di una nuova area produttiva adiacente lo stabilimento di Bertinoro, e grandi investimenti tecnologici necessari per mantenere la posizione di leadership a livello mondiale nel settore del packaging ortofrutticolo", sottolinea Zoboli. "Grossi sforzi sono stati fatti nell'ottica di incrementare l’offerta di prodotti personalizzabili quali cestini stampati, applicazioni di etichette su coperchi, manici e altre soluzioni utili a rendere il prodotto ortofrutticolo più attraente”.

Anche nel 2016 l’export, prosegue il manager, si conferma l’elemento preponderante nella strategia commerciale: "Infia esporta oltre l’80% di quanto produce e raggiunge oltre 75 Paesi nei cinque continenti. Le criticità non sono mancante: dopo un ottimo primo quadrimestre, tutto il sud dell’Europa ha sofferto in maniera significativa un calo importante di volumi per la frutta con nocciolo, soprattutto nei primi mesi estivi. Ciò nonostante, nei nostri principali mercati di riferimento, vale a dire Italia, Spagna e Francia, che sono poi i tre maggiori produttori di frutta da nocciolo, andiamo a concludere l’anno con un incremento rispetto ai volumi del 2015".


Il settore, aggiunge Zoboli, ha vissuto con preoccupazione e risentito della Brexit e della conseguente svalutazione della divisa britannica: "Un evento che ha comportato una forte diminuzione della redditività per tutti gli operatori che esportano verso il Regno Unito generando altresì un’importante senso di incertezza. Il forte timore iniziale da parte degli esportatori era legato a un calo sostanziale dei volumi importati dal Regno Unito. In realtà - questa almeno è la nostra percezione - il mercato inglese ha continuato ad importare come al solito mentre la parte preponderante della svalutazione della sterlina l'hanno dovuta assorbire i produttori continentali".

A livello di gruppi merceologici, Infia nota "una costante crescita in tutta Europa del consumo e della produzione dei piccoli frutti, con la produzione delle fragole sostanzialmente stabile ed un'ascesa dei volumi degli altri piccoli frutti, mirtilli e lamponi in testa; fondamentalmente immutato, invece, il consumo e la produzione delle altre tipologie di prodotti per i quali vengono utilizzati le cestelle e gli alveoli prodotti da Infia”.

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