Green Fruit accelera con il Radicchio di Treviso Igp

Dopo il +50% del 2015, quest'anno l'azienda punta a un ulteriore aumento produttivo del 50%

Green Fruit accelera con il Radicchio di Treviso Igp
Andrea Tosatto, insieme alla moglie Chiara Santinello, responsabile Gestione qualità, conduce l’azienda agricola Green Fruit fondata dal nonno Giovanni e guidata poi dal padre, Attilio. Situata a Trebaseleghe, in provincia di Padova, GreenFruit proprio in questi giorni ha raggiunto l’importante traguardo di 60 anni di attività nel settore della produzione e commercializzazione del Radicchio rosso di Treviso e di tutte le tipologie di radicchi Igp. Un plus al quale l’azienda padovana ha sempre dato importanza, tanto da essere tra i soci fondatori del Consorzio di promozione e tutela, del quale Andrea Tosatto è vicepresidente. Attività che richiede impegno a tempo pieno e che ora vede tutti concentrati nell'ottenimento della Denominazione di origine protetta (Dop), iter avviato da tempo ma che non è così semplice portare a termine.

“Siamo un’azienda piccola che investe sulla ricerca di nuove varietà, adattabili al nostro clima, e sulla stretta collaborazione con 30 aziende fornitrici, fidate e affidabili – dice Tosatto a Italiafruit News – Con alcune lavoriamo da anni, insieme pianifichiamo la produzione, le scelte varietali e programmiamo le certificazioni. A tal proposito, proprio quest’anno, nove di loro hanno conseguito la GlobalGAP che ci permette di presentarci con una marcia in più all’estero”.


L'8 dicembre, in occasione della mostra del Radicchio di Treviso, Andrea Tosatto (ultimo a destra in foto) ha ricevuto dal governatore del Veneto, Luca Zaia, una targa per celebrare i 60 anni della sua azienda e i 20 dalla istituzione del Consorzio di tutela

Green Fruit commercializza mille tonnellate di radicchi, dei quali circa 400 di precoce, variegato e tardivo Igp. Proprio quest’ultimo ha avviato a metà novembre la campagna commerciale che proseguirà fino alla prima quindicina di marzo. “Stiamo registrando una crescita costante dei volumi – continua Tosatto – E se nel 2015 siamo cresciuti del 50% sul prodotto certificato Igp, per quest’anno stimiamo un ulteriore aumento del 50%”.

Esportiamo quasi il 35% del nostro prodotto - aggiunge Tosatto - soprattutto in Francia, Germania, Regno Unito, Paesi Bassi ed Emirati Arabi. Oltralpe possiamo contare su una maggiore sensibilità verso le indicazioni protette e si riesce a valorizzare meglio il nostro prodotto, anche grazie alla collaborazione con chef e promozioni rivolte alle diverse etnie. Ci piacerebbe, poi, superare i problemi legati alla logistica e inviare alcuni dei nostri radicchi nel centro-sud Italia, dove la rete distributiva è meno organizzata”.



“Migliorare la comunicazione – conclude Tosatto – è uno dei nostri obiettivi principali. Il radicchio di Treviso ha tante storie da raccontare, e sono tutte avvincenti, a cominciare da come è ottenuto e da quali territori proviene. Ma bisogna anche capire i bisogni del consumatore, per questo studiamo e lanciamo sempre nuovi pack, in media almeno uno ogni anno. Questa è la volta della confezione per due pezzi di elevata qualità”.

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