Ue-Messico, da aprile in pista un nuovo «trattato»

Per gli scambi commerciali restano da abbattere le barriere fitosanitarie

Ue-Messico, da aprile in pista un nuovo «trattato»
La Commissione europea e il Messico accelerano i negoziati per il rinnovo del Trattato di libero scambio, in vigore dal 2000, con due nuovi incontri in programma per aprile e giugno prossimi a Città del Messico. L’obiettivo è raggiungere un accordo più ampio e ambizioso del precedente che comunque, negli anni, ha moltiplicato il commercio e gli investimenti comunitari e ha creato crescita economica e lavoro per entrambi i partner.

L’accordo in vigore ha rimosso innanzitutto le barriere tariffarie fra le due sponde dell’Atlantico ma, per eliminare tutti gli ostacoli capaci di compromettere un mercato ormai molto diverso da quello di 16 anni fa, dal 2016 i due Paesi hanno avviato le trattative di modernizzazione.
 
L’Italia al momento non può esportare in Messico (vedi le ormai note Barriere fitosanitarie), mentre la Spagna, fino a novembre 2016, aveva esportato solo 128 tonnellate. Il Paese iberico, però, ha già avviato alcuni programmi di esportazione, per esempio quello delle drupacee, in particolare susine, dell’Extremadura, gestito dall'associazione di frutticoltori locali, Afruex. Tuttavia, i volumi sono irrisori e le difficoltà enormi e costose. Tra l’altro, l'Associazione dovrebbe sopportare i costi di attuazione del protocollo concordato con il Messico. Per esempio, quelli delle visite alle aziende agricole degli ispettori messicani.

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