Stati Uniti, le varietà di mele più vendute

Ricerca su volumi e prezzi. Grandi differenze con l'Italia, vola HoneyCrisp

Stati Uniti, le varietà di mele più vendute
L'innovazione varietale nel melo è un tema parecchio dibattuto fra produttori e distributori, con i primi alla ricerca della mela perfetta che possa incontrare i favori del consumatore, e i secondi che accumulano varietà in spazi limitati. Senza addentrarsi nel contenzioso in atto, può essere interessante capire cosa sta succedendo negli Stati Uniti, Paese all'avanguardia dal quale prendere spunto, con i dovuti accorgimenti.

Esaminando le varietà vendute dai retailer statunitensi (fonte Nielsen), a dicembre 2016 emerge un capovolgimento delle quote rispetto all'Italia. Come si può notare dalla tabella, la mela più venduta è la Gala, che rappresenta il 27% dei volumi scambiati, seguita da Honeycrisp, Granny Smith, Fuji e Red Delicious, con valori, simili tra loro, di poco superiori al 10%. La Golden Delicious, che in Italia vale mediamente il 50% del mercato, negli States non supera il 5%, seguita da Pink lady, McIntosh (la mela di Steve Jobs), Ambrosia e Jazz.

Il confronto con l'Italia, oltre al caso Golden, evidenzia una quota ragguardevole per la Granny Smith, che supera il 10% quando nello Stivale non supera il 3% e, soprattutto, una quota nettamente superiore delle mele club, pari al 20% dei volumi scambiati e addirittura al 30% in valore. E l'Italia? Difficile andare oltre il 5-7%, con la Pink Lady a fare la parte del leone.

Mercato Usa delle mele: quote a volume e valore a dicembre 2016


Elaborazione Italiafruit News su dati Nielsen

A cosa è dovuto il successo delle mele club? La risposta è HoneyCrisp. Questa varietà di mela creata dall'Università del Minnesota, negli ultimi anni, ha letteralmente "spaccato" il mercato, diventando un vero e proprio caso nazionale, tanto da meritarsi diversi commenti su Twitter. Oltre a essere la seconda mela più venduta dai retailer americani, è senza ombra di dubbio la più cara, con un prezzo medio alla vendita di 2,70 dollari per pound, equivalenti a 5,64 euro il chilo. Fonti americane, affermano come il prezzo arrivi anche a 4,50$ per pound pari a 9,37 euro il chilo.

Il caso Made in Usa, evidenzia elementi di sicuro interesse per i produttori italiani: una varietà vincente può cambiare la proporzione delle quote fra le diverse varietà; il prezzo alto non è limitante per i consumi; in entrambe le nazioni dieci varietà sviluppano oltre il 90% delle vendite.

L'Italia non è l'America e non è detto che nel Belpaese una situazione del genere si possa verificare. Tuttavia, il caso Usa dimostra come una varietà nuova, apprezzata dal consumatore, possa cambiare le carte in tavola.

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