Infia: preoccupante aumento dei costi delle materie prime

Zoboli: rincari per chi produce contenitori e poca frutta disponibile

Infia: preoccupante aumento dei costi delle materie prime
Aumenta il costo delle materie prime e gli operatori del comparto imballaggi in plastica non nascondono una certa preoccupazione:  “La nostra azienda nel 2016 è cresciuta, tanto da oltrepassare i 100 milioni di euro di fatturato con un incremento del volumi del 3% rispetto al 2015 - spiega Fabio Zoboli, direttore commerciale di Infia - ma il 2017 si è aperto con una doppia criticità: da un lato le condizioni climatiche estreme che hanno ridotto la disponibilità di prodotti ortofrutticoli; dall’altro il sensibile balzo, nell’ordine del 20-30%, dei costi delle materie prime a causa dei rialzi di petrolio e del rafforzamento del dollaro. Rincari che nella prima fase dell’anno graveranno sulle aziende del settore, in quanto i contratti erano già stati stipulati”.

Freddo e maltempo di dicembre e gennaio hanno messo la sordina al mercato: “Nel corso di questo inverno - commenta Zoboli -  sono mancati all’appello un po’ tutti i prodotti di stagione, eccezion fatta per le mele. I primi segnali di ripresa si sono avvertiti a febbraio e marzo sta andando un po’ meglio, ma indubbiamente stiamo ancora scontando  le conseguenze dell'eccezionale ondata di gelo”.  Adesso è tempo di  fragole e tuttavia - prosegue il direttore commerciale di Infia - la Spagna è in ritardo e anche in Italia si è partiti soltanto da pochi giorni: "Ci aspettiamo nel complesso una minore disponibilità di prodotto a differenza di more, mirtilli, lamponi, referenze su cui in terra iberica hanno investito”.

Bilancio positivo per l’oltremare: “l’Egitto  ha beneficiato dello scenario generale, la sua campagna fragole è stata positiva, i prezzi hanno raggiunto livelli molto elevati soprattutto nel Nord Europa”, aggiunge Zoboli.  Che non nasconde la preoccupazione per la fiammata delle materie prime: “Dopo due-tre anni di quotazioni stabili, tendenti al ribasso, sono decollate. E i listini di chi opera nel nostro settore, in primavera, dovranno giocoforza adeguarsi”.

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