Reverse charge Iva, Pugliese (Conad): gravi rischi

Reverse charge Iva, Pugliese (Conad): gravi rischi
La possibilità di introdurre l'inversione contabile Iva - o reverse charge - al commercio al dettaglio è un'idea che non piace a Francesco Pugliese, amministratore delegato di Conad.

Il manager, in una lunga intervista al quotidiano Italia Oggi, ha commentato gli effetti della possibilie applicazione di questo sistema - pensato per combattere l'evasione fiscale - in cui l'onere dell'imposizione viene trasferito dal venditore al compratore.

Pugliese ha raccontato di aver parlato di questo meccanismo con Markus Mosa di Edeka. Il manager della catena tedesca gli ha detto: "Francesco, che problema c'è? La paghi dopo o la paghi prima, tanto di deve farlo". Ma l'Ad Conad lo ha incalzato, chiedendogli in quanto tempo gli rimborsassero l'Iva in Germania. Risposta: 30 giorni, 15 in caso di necessità.

"Anche in Italia se avessimo l'Iva rimborsata in un mese non ci sarebbe problema - ha dichiarato al quotidiano Pugliese - Invece formalmente occorrono tra gli otto e i 12 mesi, che poi, in realtà, salgono a 18-24. Se l'Agenzia delle entrate contesta la fattura, tutto il rimborso viene bloccato. Ho fatto un paio di calcoli, per un gruppo come il nostro significa che, nell'arco di cinque anni, ci troveremmo ad anticipare tra 600 milioni e 1,2 miliardi di euro. Vogliamo dire che sono 900 milioni? In una realtà come la nostra ci sarebbero cooperative che non avrebbero affidamenti bancari sufficienti e dovremmo fare intervenire altre cooperative. Ma quel che è peggio è che dovremmo accantonare tutto il nostro piano di investimenti decennale, perché bruceremmo tutta la cassa".