Agroalimentare, quanto ci costa la black-list di Trump

La politica protezionista Usa va contro pomodori San Marzano, castagne e tartufi Made in Italy

Agroalimentare, quanto ci costa la black-list di Trump
La politica protezionista del neopresidente degli Stati Uniti, Donald Trump, rischia di costare caro all’agroalimentare Made in Italy che negli States ha un mercato importante. In generale, secondo uno studio della Coldiretti, la nuova politica Usa metterebbe a rischio 3,8 miliardi di esportazioni tricolore, in aumento del 6% nel 2016, vale a dire il 10% del totale dell'export agroalimentare italiano nel mondo (38,4 miliardi).

Nella black-list dei prodotti che rischiano di essere colpiti dai super dazi statunitensi (in risposta alla mancata importazione di carne dagli Usa in Europa per la disputa sugli ormoni iniziata con il ricorso al Wto nel 1996, ndr) ci sono i pomodori conservati in polpa o pelati come i San Marzano, le castagne, i tartufi freschi o refrigerati, oltre alle acque minerali come la San Pellegrino, per un conto totale di oltre 250 milioni di prodotti esportati.
Tra quelli del Made in Italy più danneggiati, subito dopo le acque minerali, ci sono proprio polpe e pomodori pelati con un valore all’export pari a 78,9 milioni di euro, quindi i tartufi freschi o refrigerati (9,7 milioni) e le castagne (5 milioni).

Si tratta di prodotti che in parte, dal 1999 al 2011, erano già stati colpiti dai dazi supplementari Usa, con pesanti ripercussioni sulle esportazioni nazionali anche perché, in parallelo, sono state favorite le produzioni locali “taroccate” come il San Marzano coltivato in California.

Pomodoro San Marzano Dop, per il 2017 boom produttivo
Intanto, la produzione di pomodoro San Marzano Dop quest'anno dovrebbe raggiungere le 16mila tonnellate, contro le 11.600 dell'anno scorso, con un'impennata di circa il 38%. La stima è del presidente del Consorzio di tutela di questo prodotto, Tommaso Romano, sulla base dei dati forniti dall'ente di certificazione: "Dati quindi ancora provvisori, tenuto conto che siamo alla vigilia di una campagna 2017 che al momento vede le piantine in fase di pre-trapianto, ossia ancora in vivaio prima del trasferimento in pieno campo".

All'origine di questo maggiore interesse da parte degli agricoltori, secondo Romano "ci sono le nuove prospettive sul fronte dell'export, che già riguarda più dell'80% della produzione". E, a parte le possibili chiusure negli Stati Uniti annunciate da Trump, a trainare le vendite sui mercati esteri ci saranno altri mercati. "Vent'anni fa l'internazionalizzazione si fermava agli Usa - ha spiegato a Radiocor Plus il presidente Romano - mentre adesso ci sono buone prospettive nel Sud-Est asiatico, in Cina e in Giappone; dazi permettendo, speriamo anche in Australia". Con un prezzo di riferimento di 47 centesimi il chilo, l'anno scorso il giro d'affari del San Marzano Dop si aggirava intorno ai 5 milioni di euro per il pomodoro fresco, 12 milioni alla trasformazione.

Copyright Italiafruit News 2017