Fragola Favetta nel clou della stagione

Cristini (Cristoforo Colombo): «Avvio in ritardo, prezzi in linea con il 2016»

Fragola Favetta nel clou della stagione
La cooperativa Cristoforo Colombo, aderente all'Aop Csc Lazio, è tra le principali aziende specializzate nella produzione e nella commercializzazione di fragole Favetta, varietà d'eccellenza della pianura pontina che è consumata soprattutto nel Lazio e nel Nord Italia, specialmente in Liguria, Lombardia e Piemonte.

"In questi giorni – ci racconta il responsabile commerciale Enzo Cristini, da più di 30 anni in Cristoforo Colombo – siamo entrati nel pieno della stagione produttiva, gestiamo dai 30 ai 35 quintali di fragole Favetta ogni giorno".

"Quest'anno – prosegue – abbiamo avviato campagna fragolicola il 12 marzo, in ritardo di una decina di giorni rispetto all'annata precedente. La qualità è complessivamente buona. Nel mercato siamo riconosciuti per la capacità dei nostri soci, che operano nelle zone di Fondi e Sperlonga, di riuscire a produrre e offrire una Favetta di dimensioni medie costanti durante tutta la stagione, che solitamente termina tra la fine di maggio e l'inizio di giugno. Rispetto alle fragole Favetta coltivate nell'area di Terracina, le nostre fragole sono più belle e sostanziose".

"A livello di quotazioni, nelle prime settimane della stagione abbiamo raggiunto i 5 euro il chilogrammo. Ora, invece, stiamo vendendo alla metà, a circa 2,50-2,80 euro/kg: un prezzo medio che non lascia molti margini agli agricoltori ma che è comunque doppio rispetto a quello delle fragole Sabrina di provenienza campana, che, ad esempio, al mercato di Fondi stanno spuntando medie di 1,5 euro il chilo".

La flessione delle quotazioni non preoccupa Cristini: "E' una normale tendenza di mercato che si verifica puntualmente ogni anno tra la fine di marzo e la metà di aprile, a fronte dell'incremento dell'offerta stagionale. I prezzi attuali sono in linea con il pari periodo del 2016. A partire dal 20 aprile, secondo le nostre indicazioni, dovremmo riuscire a spostarci sui tre euro/kg, per poi salire ulteriormente fino al 20 maggio circa", prima del caldo afoso che attenua la qualità organolettica di questa tipicità laziale.

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