Tutte le chiavi della rivoluzione Macfrut

Dal campo al Pdv. L'ambasciatore cinese: rapporti sempre più solidi

Tutte le chiavi della rivoluzione Macfrut
L'ortofrutta può essere rivoluzionaria. Non una fantasia, non solo un'ambizione, piuttosto una nuova lettura della realtà. Un'interpretazione del presente per avere quella consapevolezza necessaria ad affrontare le sfide del futuro con un altro piglio, sia per le imprese che per i consumatori.
E Macfrut (Rimini, 10-12 maggio) si candida ad essere protagonista di quella rivoluzione vegetale che il presidente di Cesena Fiera, Renzo Piraccini, invoca più volte nel corso della presentazione della fiera italiana dell'ortofrutta, che si è tenuta ieri a Roma nella sede dell'Istituto commercio estero (Ice). Una rivoluzione che, grazie alla tecnologia e all'innovazione, può essere una speranza per le zone più povere del pianeta, come l'Africa, dove è possibile coltivare ortaggi in moderne serre a basso costo; ma anche occasione di modificare radicalmente i consumi nei Paesi iper evoluti, arrivando fino al punto vendita e persino nelle abitazioni con attrezzature che permettono la coltivazione di microgreen, germogli e baby leaf nel negozio (a Rimini Cefla presenterà una novità in anteprima mondiale) o a casa propria (è il caso delle serre da interni di Tomato+).

“Non parliamo di prototipi, ma di proposte commerciali, di innovazioni alla portata degli operatori”, sottolinea Piraccini. Enea e Idromeccanica Lucchini presenteranno lo sviluppo della vertical farm svelata all'Expo 2015, una sorta di container mobile dove è possibile produrre verdure. “Se la rivoluzione vegetale in passato ha riguardato la parte frutticola, oggi è quella orticola ad essere al centro del cambiamento. Con microgreen e germogli siamo nel campo della nutraceutica, sono prodotti che stanno avendo uno sviluppo fortissimo, e al Macfrut avremo i leader mondiali”.



Confermato il premio all'innovazione con il Macfrut International Award, New Retail Solution con l'innovazione nel punto vendita e un approfondimento su come gestire biologico, microgreen, germogli e baby leaf in negozio; mentre tra le novità c'è Macfrut in campo, area dimostrativa dove dieci aziende presenteranno le novità tecnologiche nel settore orticolo e in fragolicoltura. La fragola è il prodotto simbolo di quest'anno e non a caso è stata scelta la Basilicata come regione partner. Da Rimini alcuni top buyer saranno catapultati nelle serre del Metapontino per osservare in prima persona le produzioni ortofrutticole della zona.



Dall'Italia al mondo. “Vogliamo fare di Macfrut un hub internazionale – afferma Piraccini – Avere una fiera internazionale a casa propria è una grande opportunità, una grande vetrina. Saranno 40 i Paesi esteri presenti, corposa la delegazione africana così come quella del Sud America, merito del lavoro dell'Ice. Puntiamo ad avere 1.200 buyer internazionali. La Cina, come Paese partner, sarà invece presente con 20 espositori, 30 importatori tra cui il responsabile ortofrutta di Alibaba Hemfresh, il gigante dell'ecommerce cinese”.

A proposito di numeri, il prossimo Macfrut si svilupperà su otto padiglioni, 50mila metri quadri di superficie espositiva e avrà 1.100 espositori (il 23% esteri). Numeri che testimoniano la dinamicità dell'ortofrutta italiana, in grado di esportare prodotti freschi per 4,9 miliardi di euro (+5%) nel 2016 secondo le elaborazioni dell'Istituto commercio estero su dati Istat. L'ortofrutta si conferma quindi il secondo settore dell'agroalimentare italiano quanto a export, piazzandosi alle spalle del vino, che realizza all'estero 5,6 miliardi.



Il lavoro di Cesena Fiera e della filiera ortofrutticola italiana è stato apprezzato dall'ambasciatore cinese in Italia, Li Ruiyu. Intervenuto durante la presentazione della fiera, si è congratulato per i 17 anni di collaborazione tra Macfrut e il Ministero dell'agricoltura cinese. “Negli ultimi anni i rapporti bilaterali tra Cina e Italia hanno imboccato una superstrada – esordisce l'ambasciatore – Il presidente Sergio Mattarella ha recentemente visitato la Cina dove ha avuto un proficuo incontro con il nostro presidente Xi Jinping, delineando la necessità di sviluppare rapporti e nuove prospettive di collaborazione seguendo una prospettiva strategica. L'ambito agroalimentare rappresenta uno dei componenti principali dei rapporti commerciali sino-italiani, ed è uno dei canali di sviluppo individuati dai due Paesi". 
"Al fine di promuovere lo sviluppo del commercio agroalimentare e stimolare la bilancia commerciale dei due Stati - la conclusione dell'ambasciatore - il governo cinese ha svolto un grande lavoro per favorire l'ingresso dei prodotti agroalimentari italiani. Durante il Macfrut i delegati commerciali prenderanno parte ad attività specifiche e ciò permetterà di consolidare il rapporto di collaborazione”.

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Nella foto di apertura i partecipanti alla conferenza stampa:  il vice ministro Andrea Olivero, il dirigente dell’Ufficio Agroalimentare Ica–Agenzia Ines Aronadio, l’ambasciatore in Italia della Repubblica Popolare Cinese Li Ruiyu, l’assessore all’Agricoltura Regione Basilicata Luca Braia, l’assessore all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna Simona Caselli, il sindaco di Cesena Paolo Lucchi, il presidente di Macfrut Renzo Piraccini, il responsabile International business di UniCredit Luciano Cenedese, il country manager di Coface in Italia Ernesto De Martinis e i rappresentanti delle delegazioni estere