Colombia, frutta al posto delle piantagioni di coca

Al via il piano di riconversione, il presidente Santos pianta un banano. I numeri dell'ortofrutta

Colombia, frutta al posto delle piantagioni di coca
Parte il piano di riconversione colombiano per sostituire le piantagioni di coca con la frutta e altri prodotti legali. Come ha scritto ieri Repubblica.it, interessa inizialmente 50mila ettari di coltivazioni gestite da 80mila famiglie di contadini. Il piano è stato lanciato dal presidente Juan Manuel Santos che a Pueblo Nuevo, frazione del comune di Briceño situato nel nord-ovest del Paese, ha simbolicamente piantato un banano al posto di una pianta di coca. 

Un gesto simbolico per lasciarsi alle spalle decenni di primato mondiale nella produzione e nell'esportazione di cocaina. Il provvedimento rientra nell'accordo di pace sottoscritto lo scorso novembre con i guerriglieri delle Farc, con l'obiettivo di porre fine a oltre mezzo secolo di conflitto armato, costato oltre 200mila morti. 

Il piano di sostituzione delle piante da cui si ricava la cocaina prevede il pagamento da parte del governo di un sussidio mensile di un milione di pesos, circa 330 dollari, a tutti gli agricoltori che scelgono di abbandonare la coca, dedicando i propri campi ad altri tipi di colture. Il programma è stato avviato anche nei dipartimenti di Meta (nel nord-est) e Caqueta (a sud). In un anno si punta a sradicare, appunto, 50mila ettari di coca.  

Stando ai dati diffusi dal governo, il piano di sostituzione coinvolgerà 83.790 famiglie: "La pace ci permetterà di offrire loro una soluzione definitiva, strutturale, a lungo termine", ha continuato il presidente. L'accordo raggiunto tra il governo e le Forze armate rivoluzionarie della Colombia è valso a ottobre un premio Nobel per la pace al presidente Santos, nonostante il risultato del referendum popolare che aveva bocciato la prima versione dell'accordo siglato nell'agosto 2016 e in seguito modificato, per andare incontro alle richieste del fronte del "no".

La Colombia, con 96mila ettari di piantagioni, secondo i dati forniti dalle Nazioni Unite è il primo produttore mondiale di foglie di coca e leader nella produzione di cocaina. Nel 2015 ne è stata stimata una produzione di 646 tonnellate.

Colombia che sarà il Paese partner di Macfrut 2018: come ha sottolineato l'ambasciatore colombiano a Roma, Juan Mesa Zuleta, in occasione della conferenza stampa di conclusione della rassegna riminese, la Colombia importa 350mila tonnellate annue di frutta, con 100mila tonnellate di mele che provengono anche dall'Europa e dall'Italia. Buone prospettive anche per il kiwi. A livello produttivo esprime circa nove milioni di tonnellate annue di ortofrutta, di cui 1,8 milioni esportate, prevalentemente banane, mentre crescono altre tipologie di frutta tropicale come l’avocado. 

Un Paese, ha aggiunto l'ambasciatore "in netta crescita dopo la conclusione della guerra civile: negli ultimi sei anni sono stati creati tre milioni di posti di lavoro e si è ridotta la povertà, il settore agricolo si è sviluppato, export e investimenti esteri sono raddoppiati nell'ultimo decennio, il turismo ha ottenuto lo stesso risultato in sei anni". E ancora: "Il Pil nel 2016 è aumentato del 2%, la previsione per il 2017 è di un più 2,5%", ha proseguito l'ambasciatore. La fine delle ostilità garantirà un plus ulteriore stimato tra l'1,1 e l'1,9% l'anno mentre nel prossimo decennio il settore agricolo dovrebbe progredire del 22%".

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