Pressing sul Governo per un'alternativa ai voucher

Pressing sul Governo per un'alternativa ai voucher
Con l’inizio della piena attività primaverile per frutta e ortaggi è Sos nelle campagne dove senza alternativa ai voucher sono a rischio i raccolti, ma si perdono anche opportunità di lavoro per 50mila giovani studenti, pensionati e cassa integrati impiegati in agricoltura nell’attività stagionale.

E’ la Coldiretti a lanciare l’allarme nel sottolineare la necessità di individuare una valida alternativa che possa rispondere alle stesse esigenze delle imprese e dei lavoratori per non perdere opportunità occupazionali e compromettere l’intero percorso di emersione intrapreso dal 2008 ad oggi.

L’impiego dei voucher in agricoltura - sottolinea la Coldiretti - è praticamente stabile da cinque anni perché è l’unico settore rimasto praticamente “incatenato” all’originaria disciplina “sperimentale” con tutte le iniziali limitazioni, solo lavoro stagionale e solo pensionati, studenti e percettori di integrazioni al reddito.

In agricoltura - conclude la Coldiretti - sono stati venduti nel 2016 solo 2.210.440 voucher, addirittura in calo rispetto all’anno precedente e più o meno gli stessi del 2012, per un totale di oltre 380mila giornate di lavoro che hanno aiutato ad avvicinare al mondo dell’agricoltura giovani studenti e a mantenere attivi molti anziani pensionati nelle campagne senza gli abusi che si sono verificati in altri settori.

Con l’avvicinarsi della campagna estiva, il comparto agricolo e agroalimentare italiano ha più che mai bisogno di una nuova legge che disciplini il lavoro occasionale e accessorio, colmando il vuoto normativo che si è venuto a creare da più di un mese, con l’abrogazione dei voucher. L’appello viene dal Coordinamento Agrinsieme, che riunisce Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari.

“Sollecitiamo il Parlamento a intervenire in tempi molto stretti – spiega il coordinatore Giorgio Mercuri - lavorando ad un nuovo strumento normativo che possa essere inserito già nel testo della manovra attualmente in discussione alla Camera dei Deputati”.

La soluzione del problema non può che essere cercata, secondo le rappresentanze riunite in Agrinsieme, nella creazione di uno strumento ad hoc: l’auspicio “è che si arrivi ad un testo di legge specifico sul lavoro accessorio nel settore agricolo, che sia diverso dal lavoro subordinato - inidoneo per sua natura a disciplinare tali situazioni – e che si ispiri ad una massima semplificazione degli adempimenti amministrativi, con costi orari non superiori a quelli del lavoro subordinato”.

Fonte: Coldiretti e Agrinsieme