Aggregazioni, brand, riduzione costi: Apofruit cresce

In attivo bilancio 2016 e primo semestre 2017, aumentano le liquidazioni. Rinnovate le cariche

Aggregazioni, brand, riduzione costi: Apofruit cresce
Apofruit Italia cresce: positivo il bilancio 2016, positivi i numeri del primo semestre 2017
Aggregazioni, politica di marca e contenimento dei costi stanno pagando - spiega a Italiafruit News il direttore generale Ilenio Bastoni (a destra nella foto con il presidente Mirco Zanotti) - ed è su questa strada che proseguiremo, con l’obiettivo di aumentare ulteriormente l’efficienza, che è poi sinonimo di crescita. Saremmo più che soddisfatti se nei prossimi mesi confermassimo l'attuale trend, non sarà facile”. 

Il resoconto della scorsa annata è stato recentemente presentato all’assemblea dei soci che ha proceduto anche al rinnovo delle cariche sociali. Dodici mesi che vanno in archivio con un totale attivo pari a 245 milioni di euro, un patrimonio netto di oltre 100 milioni di euro, un valore della produzione che si attesta sui 329 milioni di euro (contro i 260 milioni dell’anno precedente) e un risultato netto pari a un milione 231 mila euro (a fronte dei 527 mila euro del 2015).

E ancora, il prodotto conferito dagli oltre 3.200 soci produttori ha segnato un balzo del 37%, raggiungendo un volume di oltre 2,8 milioni di quintali. In crescita del 56% il valore economico della liquidazione ai soci, che si aggira attorno ai 129 milioni di euro
Elemento centrale per il positivo andamento 2016 sono state - tiene a puntualizzare Bastoni - le azioni volte al contenimento dei costi fissi al chilogrammo di prodotto lavorato che sono passati dai 6,2 centesimi registrati nel 2015 ai 5,5 del 2016. “E’ il virtuoso risultato dell’avvio, nel 2014, del processo di riorganizzazione diretto al contenimento dei costi anche attraverso una ulteriore specializzazione dei nostri 12 stabilimenti sparsi tra Emilia-Romagna, Lazio, Basilicata e Sicilia”, spiega il direttore generale.



Per quanto riguarda i brand, bene Solarelli con fatturato di 14,7 milioni di euro, in crescita del 5% sul 2015; ancora meglio Almaverde Bio con 30 milioni di euro di fatturato, il 19% in più rispetto all’anno precedente. “Una conferma dell'attuale orientamento dei consumatori - la valutazione di Bastoni - che chiedono qualità, miglioramento organolettico e maggiori garanzie sulla sanità dei prodotti pur in costanza di una crisi generale dei consumi”.

I primi sei mesi del 2017 confermano il segno più, la crescita del fatturato del Gruppo è pari al 10%, grazie principalmente al trend del biologico, in progresso del 20%. Le produzioni estive, dalle pesche e nettarine in giù, sono in difficoltà in tutta la Penisola; per questo, per Apofruit, emulare i risultati di dodici mesi fa sarebbe un grande risultato. 

“Queste cifre - il commento del presidente Mirco Zanotti - sono anche il prodotto della politica di aggregazione iniziata qualche tempo fa unitamente ai processi di efficientamento, che ha portato la percentuale del fatturato liquidata ai soci dal 52 al 61%. La cooperativa inoltre è passata dalle tre storiche società consolidate, ossia Canova, Mediterraneo Group e Vivi Toscano, a sei, essendosi aggiunte, con acquisizione e controllo che supera l’80%, Canova France, Canova Spagna e Viviromano creata ex novo nel 2016”.

Quanto al recente rinnovo delle cariche, esso ha confermato Zanotti alla presidenza e Gianluca Balzani alla vicepresidenza. Nel consiglio sono entrati 10 nuovi consiglieri su 35, con una diminuzione dell’età media e una maggiore rappresentanza delle quote rosa, passate da due a quattro.

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