Coop Sole punta sui meloni a residuo zero

Pietro Ciardiello: «Dieci ettari a biologico per iniziare»

Coop Sole punta sui meloni a residuo zero
“Per la campagna 2017 ci eravamo dati l’obiettivo delle quattromila tonnellate e credo riusciremo a raggiungerlo”. Pietro Ciardiello, direttore della Coop Sole di Parete (Caserta), commenta la stagione commerciale del melone che, nella sua azienda, è partita ai primi giorni di maggio e durerà ancora fino ad agosto.

“Anche se il mercato è in flessione, il bilancio è più che positivo – continua Ciardiello – Innanzitutto per l’elevata qualità dei frutti, ottenuta grazie al perfezionamento delle tecniche colturali e una scelta varietale ottimale, che soddisfa pienamente le esigenze del consumatore. Le ditte sementiere per prime stanno facendo un lavoro eccezionale, che ci sorprende ogni anno. Insomma, una volta messa a punto la tecnica, possiamo solo migliorare”.

Campagna soddisfacente, dunque, nonostante un mese di luglio poco appagante ma, per fortuna, bilanciata da maggio e giugno ottimi. “Tra una decina di giorni – osserva Ciardiello - il mercato dovrebbe recuperare di nuovo”.



“In generale, puntiamo al residuo zero per tutto il prodotto – aggiunge il direttore della Coop Sole - ma dopo i test dello scorso anno, abbiamo deciso di investire dieci ettari in biologico: anche in questo caso con riscontri sorprendenti. Diciamo che, con standard qualitativi così elevati, la stagione è salva”.

Il 95% della produzione di meloni della Coop Sole (tipologia retato o semi-retato) è ottenuto in serra. Le confezioni più utilizzate per frutti di peso di 1-1,5 chili sono la 30x40 e la 40x60, cinque pezzi.

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