Attualità
Crisi idrica e cambiamenti climatici, Martina promette aiuti immediati
Ieri l'audizione alla Camera. «Undici Regioni verso lo stato di calamità»
«Una delle siccità più severe degli ultimi 10 anni»
Al G7 agricolo di Bergamo si parlerà di difesa del reddito agricolo e cambiamenti climatici
Di fronte a questo scenario, Martina ritiene sia prioritario "aggiornare e irrobustire gli strumenti europei a tutela degli agricoltori, per dare un futuro al modello agricolo italiano. Anche per questo motivo - ha sottolineato - abbiamo deciso di dedicare il prossimo G7 agricolo, in programma a Bergamo a metà ottobre, proprio al tema delicatissimo della difesa del reddito degli agricolori davanti alle crisi, in ragione soprattutto dei cambiamenti climatici e della volatilità dei prezzi che essi generano sul mercato".«L'agricoltura italiana è un utilizzatore d'acqua sostenibile»
Il ministro ha poi evidenziato che il settore agricolo italiano è "un utilizzatore di acqua sostenibile", in quanto "la maggioranza dell'acqua utilizzata ai fini irrigui è di origine superficiale e per la gran parte, attraverso l'irrigazione, viene restituita e ritorna disponibile per nuovi utilizzi. I grandi sistemi irrigui alimentati dal fiume Po, a partire dalla risicoltura del pavese e del vercellese fino all'ortofrutta dell'Emilia-Romagna, fanno tutti riferimento ad acque superficiali. I prelievi da falde sono in costante calo e ormai presenti solo in alcune aree del Paese non servite da invasi di idonee dimensioni. Dal 2007 è stato investito più di un miliardo di euro per permettere l'ammodernamento dei sistemi irrigui di numerosi comprensori, il passaggio a forme di irrigazione sempre più efficienti, la creazione di invasi di notevoli dimensioni, ma anche un'agricoltura di qualità ad alto valore aggiunto".
La priorità sono le infrastrutture nazionali
Per Martina la politica nazionale dovrebbe sviluppare al più presto una "strategia di medio-lungo periodo per la gestione di questa risorsa fondamentale. E' necessario mettere in campo un mix di interventi. Siamo un paese ricco di acqua di ottima qualità, abbiamo tanti bacini e buone sorgenti, ma dobbiamo dotarci di infrastrutture adeguate. Occorre in particolare realizzare investimenti per aumentare la nostra capacità di invaso, in modo da raccogliere più acqua possibile quando cade in eccesso: ad oggi, raccogliamo solo l'11% delle precipitazioni, una percentuale troppo limitata. Servono inoltre piani di investimento pubblici e privati per ammodernare la rete di distribuzione e accelerare l'adozione di innovazioni sul fronte dell'agricoltura di precisione". Copyright 2017 Italiafruit News