Caat, prodotti estivi poco brillanti ma il Mercato tiene

Gotto: trend sostanzialmente positivo a Torino nel primo semestre, attesa per Grand Frais

Caat, prodotti estivi poco brillanti ma il Mercato tiene
Si respira aria di vacanze al centro agroalimentare di Torino, con un evidente calo dell'affluenza e diversi posteggi che hanno chiuso i battenti. Il momento è propizio per fare un bilancio sui primi sei mesi del 2017. Spiega a Italiafruit News l'agronomo Daniele Gotto: "Fino ad ora non ci possiamo lamentare, i volumi commercializzati sono in linea con le aspettative e probabilmente in crescita, nonostante gli eventi meteorologici che hanno caratterizzato questa prima parte dell'anno. Anche la clientela è tendenzialmente in aumento, in particolare ambulanti e negozianti, e c'è un certo interesso nei confronti dell'apertura della catena francese Grand Frais, a pochi passi dalla nostra struttura".

Per quanto riguarda le contrattazioni dell'ultimo periodo, si conferma la crisi di diversi prodotti. "Il melone – afferma Gotto – evidenzia notevoli problemi di qualità, con una forbice di prezzo molto ampia in relazione alla validità del prodotto: si passa da 0,30 a 1,50 euro il chilo per meloni lisci di alto livello, ma i quantitativi in questo caso sono molto ridotti; il gialletto se la passa peggio in quanto la qualità è medio bassa. Viceversa, buona qualità per le angurie, con pezzature veramente notevoli che superano facilmente i 15 chili, e quotazioni che toccano i 30 centesimi il chilo per il prodotto premium e si assestano sui 15-17 centesimi il chilo per il prodotto di media qualità".

"Per pesche e nettarine – prosegue Gotto – si evidenzia un miglioramento qualitativo rispetto al periodo precoce, soprattutto per i frutti degli areali piemontesi e romagnoli; tuttavia le quotazioni non sono particolarmente brillanti con un calibro 3A prezzato un euro il chilo o poco più, mentre la media del prodotto non supera i 70 centesimi il chilo. Per le albicocche siamo agli sgoccioli, con la coda delle produzione francese venduta a 1,50 euro il chilo di media; mercato stanziale per le susine con domanda vivace soprattutto per i grossi calibri. Un buon riscontro lo stanno avendo le pere Carmen, grazie ad una produzione fino ad ora di ottimo livello qualitativo, e l'uva da tavola Bianca Vittoria. In questo caso, il fattore determinante per il prezzo è il colore: partite verdi si attestano sui 0,50 euro il chilo, quelle "dorate" toccano 1,50 euro il chilo".

Infine una breve panoramica sui principali ortaggi smerciati: "il cuore di bue è senza dubbio il pomodoro più richiesto da parte della clientela piemontese, ed attualmente le quotazioni sono interessanti, al di sopra dell'euro il chilo, grazie ad una offerta contenuta e qualità ottimale. Stesso discorso per i peperoni, altro must del nostro mercato, con il prodotto locale di Carmagnola e Cuneo a farla da padrone, con prezzi pari 1,30 e 1,50 euro il chilo rispettivamente".

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