Morìa del kiwi sempre più letale in Veneto e Piemonte

Il punto della situazione. Ceradini Group ha presentato un portinnesto "resistente"

Morìa del kiwi sempre più letale in Veneto e Piemonte
Morìa del kiwi sempre più letale in Veneto e Piemonte. Le due regioni, che registrano quest’anno un netto calo della produzione (cliccare qui per leggere) pagano dazio alla patologia comparsa nel 2012 in provincia di Verona che ha iniziato a mettere radici anche nel Saluzzese (Cuneo) e in misura inferiore nell'areale di Pinerolo-Cavour e nella zona frutticola vercellese tra Alice Castello e Borgo d'Ale. Sarebbero oltre 250 gli ettari di impianti “fuori causa” nelle aree più vocate piemontesi, con una progressione importante: lo scorso anno, nel Cuneese, gli ettari interessati erano 70, quest’anno sarebbero 200 circa.

Oltre un migliaio, invece, gli ettari cancellati dalla morìa nel Veronese (nella cartina, in rosso le zone più colpite e i focolai). "L’area interessata dal fenomeno - ha detto martedì sera Lorenzo Tosi di Agrea intervenendo al convegno in cui sono state presentate le stime produttive e commerciali del frutto - riguarda la zona di produzione ad ovest di Verona, ma ci sono recenti segnalazioni in aree diverse a carico di nuovi impianti”, ha spiegato. “Nella zona storica, la situazione è purtroppo tragica. La zona a sud della provincia, invece, continua a non essere interessata dal fenomeno”. 

In base alle risultanze del campo prova sperimentale allestito proprio nel Veronese, ha proseguito Tosi, emerge che l’uso di un portinnesto idoneo come ulteriore contributo alla soluzione del problema “moria” è sicuramente una strada da percorrere. Tre le avvertenze da seguire, ha concluso il tecnico: individuare la specie adatta, valutare l’affinità con le varietà commerciali, osservare il comportamento negli areali.
Recentemente Ceradini Group ha presentato Sav1, portinnesto che secondo l’azienda scaligera rappresenta una valida ed efficace soluzione nella lotta alla morìa.  

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