Tartufi e ortofrutta, perché le similitudini non bastano

La differenza la fa il percepito del consumatore. E il 30 novembre a Milano vi diremo come

Tartufi e ortofrutta, perché le similitudini non bastano
Di fronte a certe notizie, viene spontaneo fare degli accostamenti. Secondo quanto emerge da un’analisi della Coldiretti in base agli andamenti delle borse del tartufo bianco di Alba e di Acqualagna, le elevate temperature di quest’estate, associate all’assenza di precipitazioni, stanno facendo salire i prezzi alle stelle. “A fare innalzare il prezzo sono state le condizioni climatiche non favorevoli perché il Tuber magnatum Pico – sottolinea la Coldiretti – si sviluppa in terreni che devono restare freschi e umidi, sia nelle fasi di germinazione, che di maturazione”. Fatto sta che, in apertura di stagione, il tartufo bianco è arrivato a 350 euro l’etto.

L’attacco lo conosciamo bene: temperature elevate, carenza di pioggia, meteo avverso;  insomma, i “soliti” problemi che condizionano frutta e verdura. Ma la conclusione questa volta non coincide. O meglio, va esattamente come insegna la legge di mercato della domanda e dell’offerta: in presenza di poco prodotto il prezzo lievita.
E qui iniziano i primi disallineamenti con il nostro settore. Perché - quante volte l’abbiamo ripetuto anche questa estate - l’ortofrutta non rispetta più nemmeno i dogmi.

Certo, il business intorno al tartufo è sostanzioso: tra fresco e trasformato, si parla di un giro d’affari stimato attorno a mezzo miliardo di euro, con 200mila raccoglitori ufficiali che riforniscono negozi e ristoranti. Ma non è che la Plv delle aziende ortofrutticole sia così trascurabile. E allora dove sta la differenza?
La prima cosa che viene da rispondere riguarda il percepito del consumatore: il tartufo è considerato un alimento di lusso, per pochi eletti, mentre l’ortofrutta – salvo poche eccezioni – una commodity. Eppure gli esempi di prodotti freschi che si distinguono per gusto e cura (nella produzione, come nel confezionamento) ci sono: dalle fragole Sabrosa/Candonga ai pomodori miniplum, dalle mele “in tubo” Rockit fino ai kiwi Zespri, recentemente proposti anche in una “limited edition” a firma dell’artista Elsa Muse.

Anche frutta e verdura, dunque, potrebbero diventare esclusive, un po' come è accaduto a tanti prodotti di successo nella moda, nelle tecnologie, nel design. E anche nell’alimentare. Ma, nella costruzione del valore, l’ortofrutta deve cambiare i parametri. Tutti argomenti che discuteremo il prossimo 30 novembre a Milano all’evento di lancio dello Speciale di MarkUp e Italiafruit News dedicato a Frutta e Verdura (clicca qui per saperne di più).

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