Opera e Origine Group, disuniti alla meta

A Futurpera i due consorzi ancora alla ricerca di una possibile strategia comune

Opera e Origine Group, disuniti alla meta
Negli ultimi due giorni di Futurpera, in almeno un paio di occasioni, gli uomini di Origine Group hanno lanciato messaggi di apertura a Luca Granata, general manager di Opera.
Venerdì scorso, ad esempio, al convegno del World Pear Forum “Mercato e consumi: i nuovi trend e le sfide future”, Alberto Garbuglia, consigliere delegato di Origine, parlando del mercato cinese ha detto: “Il sistema Italia si deve presentare unito, mettendo a valore le energie migliori. Sarebbe una straordinaria opportunità di collaborazione tra i due grandi consorzi della pera italiana di qualità, Origine Group e Opera”.

E, il giorno dopo, al Cooking Pear Show, Ilenio Bastoni, presidente di Origine, ha aggiunto: “Da tempo siamo aperti e disponibili a collaborare con gli altri player del settore, sia sul tema dell’innovazione sia nell’esplorare i nuovi mercati”.
Insomma, come ha spiegato a Italiafruit News a margine del convegno, Bastoni vorrebbe ci si focalizzasse su “ciò che ci unisce, vale a dire aumentare i margini di reddito dei nostri soci produttori. Una strada che passa inevitabilmente attraverso l’apertura di nuovi mercati, a partire da quello cinese, dove è importante collaborare come sistema Italia, perché lì partiamo tutti da zero”.

Italiafruit News poi ne ha parlato anche con Luca Granata: “Benissimo pensare ai mercati che verranno, ma che dire di quelli che già ci sono, e di quello italiano in particolare, dove c’è un consolidato del 70%? – ha osservato il manager di Opera – Basterebbe aumentare i consumi di pere di un chilo a testa per non avere neppure più bisogno di esportare. Siamo disponibili a collaborare sui mercati esteri, che non ci sono, come su quello nazionale, l’importante è smettere di dirlo e iniziare a farlo”.

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