Quando l'ortofrutta diventa «smart couture»

Per lanciare la sua linea di abiti prêt-à-porter Motivi fa leva sull'appeal dei prodotti freschi

Quando l'ortofrutta diventa «smart couture»
Non è una novità di questi giorni, perché la linea “Smart couture” del brand di abbigliamento Motivi è stata lanciata a settembre, in occasione della fashion week milanese. Però fa piacere che - a 24 ore dal nostro evento al Teatro Manzoni dedicato alla “nuova era” dell’ortofrutta, intesa finalmente (speriamo) come piccolo lusso da concedersi ogni giorno - sempre più spesso frutta e ortaggi siano associati a momenti speciali del quotidiano.

Partiamo dall'inizio. Se per l’unicità del capo o la precisione nel taglio, nelle cuciture, nell’uso di tessuti pregiati, l’haute couture si identifica con l’inaccessibilità per un vasto pubblico, ecco allora che Motivi ha pensato a una “smart couture”.



L’abbigliamento prêt-à-porter, vale a dire non più sartoriale e realizzato di serie in taglie standard, esiste già dalla fine degli anni Quaranta. Ma la novità - per il nostro settore in particolare - sta nella comunicazione o, meglio, nella scelta di comunicare il valore degli abiti, indossabili nella vita di tutti i giorni, attraverso un contesto e un’ambientazione molto easy, accanto a colorate bancarelle di frutta e verdura, in probabilissimi mercati rionali piuttosto che caricate su ricolme ape-car. Senza per questo privarli del fascino e del segno autoriale.

Così, segniamoci in agenda un nuovo appunto: il mondo ha già iniziato a pensare alle donne più femminili, più glamour o, semplicemente, più vere accanto ai nostri prodotti.

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