Asparago di Altedo Igp, nuove varietà e pack nel Disciplinare

Saranno introdotte cinque cultivar per aumentare superfici e volumi

Asparago di Altedo Igp, nuove varietà e pack nel Disciplinare
Riprende a crescere la superfice nazionale dedicata all'asparago grazie anche al buon andamento commerciale, con consumi nazionali in netta crescita negli ultimi due anni (circa 24mila tonnellate nel 2017: +2% sul 2016, +13% nel 2016 rispetto al 2015) ed esportazioni che sono salite da circa mille tonnellate dei primi anni Duemila alle attuali ottomila tonnellate.

"La produzione dell'asparago interessa molte regioni italiane e si attesta a quasi 10mila ettari", ha detto ieri Tomas Bosi del Cso Italy in occasione del convegno "Asparago verde di Altedo Igp, una risorsa del territorio", tenutosi a Ferrara e moderato dal presidente Paolo Bruni. "Le crescite maggiori - ha proseguito Bosi - si registrano in Puglia, Emilia-Romagna e Veneto, ed esiste un riconoscimento della qualità legato alla forte vocazionalità del territorio, che vede l'Emilia-Romagna, insieme al Veneto, ai primi posti".

"La produzione di asparago in Italia è molto concentrata sulla tipologia verde che peraltro è in crescita. L'Igp in questo contesto sarà lo strumento fondamentale per la distintività del prodotto", ha aggiunto Gianni Cesari, presidente del Consorzio di tutela dell'Asparago verde di Altedo Igp, nato nel 2003 con lo scopo di incrementare la produzione di questa coltura e di studiare tecniche colturali e di commercializzazione utili a migliorare e salvaguardare le caratteristiche peculiari del prodotto. Il disciplinare di produzione è in corso di aggiornamento e includerà nuove varietà e soluzioni di confezionamento, in linea con le richieste della Grande distribuzione nazionale.

"L'aggiornamento del disciplinare - ha spiegato Simona Rubbi del Cso Italy - è fondamentale per garantire una continuità della produzione, che pur nel rispetto della tradizione e della tipicità, possa adattarsi anche alle nuove esigenze. Le nuove varietà, che si aggiungeranno a Eros, sono Franco, Giove, Ercole, Vittorio e Athos. Si tratta di cultivar che derivano tutte dal miglioramento genetico della varietà locale Precoce d'Argenteuil. Per quanto riguarda il confezionamento, il nuovo disciplinare prevederà invece la possibilità di utilizzare tutte le tipologie di imballaggi ammessi dalle normativa comunitaria e di fare co-branding con la Gdo".



All'incontro hanno partecipato, tra gli altri, Franco Girotti di Apofruit, Danilo Pirani di Patfrut, Nicola Buoso buyer ortofrutta di Conad, Germano Fabiani responsabile reparto frutta di Coop Italia e Simona Caselli, assessore all'Agricoltura dell'Emilia-Romagna.

Franco Girotti, nel suo intervento, ha approfondito le tecniche agronomiche più idonee per aumentare i rendimenti medi, per una gestione razionale dell'uso dell'acqua, per abbassare il costo della manodopera e per prolungare la vita dell'asparagiaia.

Più orientato sugli aspetti commerciali Danilo Pirani, il quale ha sottolineato la difficoltà dell'Asparago verde di Altedo Igp a essere riconosciuto: "Solo il 40% delle famiglie italiane acquistano asparagi, con un consumo medio annuo di 2,3 kg. Ci sono quindi ampi spazi di miglioramento. L'Igp è uno strumento importante che testimonia qualità organolettiche uniche attraverso la storicità del territorio legata alla coltivazione. Ora dobbiamo comunicare questi valori al consumatore, anche e soprattutto attraverso la sinergia con la grande distribuzione".

"Se oggi in ortofrutta il brand Sapori & Dintorni di Conad è una realtà riconosciuta - ha dichiarato il buyer Nicola Buoso - lo dobbiamo in parte all'Asparago verde di Altedo Igp, che è stato uno dei primi prodotti a indossarne il marchio. Oggi, nella nostra catena distributiva, al di fuori delle zone limitrofe alle aree di produzione (30 comuni di Bologna e Ferrara, ndr), il prodotto fatica ad entrare ed è poco riconosciuto. Vogliamo portare a tutti i consumatori la possibilità di apprezzare le sue qualità".



Anche Germano Fabiani ha portato la sua testimonianza sull'inserimento dell'Asparago verde di Altedo Igp nella linea Fior Fiore di Coop. "Il mercato dell'asparago - ha detto - è in crescita in un momento dove aumentano i segmenti che comunicano maggiore valore aggiunto, come biologico, Igp e Dop. Da due anni abbiamo inserito il prodotto Igp nella nostra linea premium e oggi registriamo un allargamento della clientela anche al di fuori dei confini del territorio di produzione, a testimonianza che il marchio di insegna di eccellenza unito al marchio di qualità rappresentano reciprocamente un valore. Abbiamo ora necessità di poter disporre di maggiori quantità, ma soprattutto di un allargamento del calendario di commercializzazione dell'asparago". L'aggiornamento del disciplinare, a questo riguardo, consentirà al Consorzio di raddoppiare sia le superfici sia la produzione commercializzata.



Il presidente di Cso Italy Paolo Bruni, che ha moderato gli interventi, ha affermato: "L'Asparago verde di Altedo Igp è uno dei prodotti più caratterizzanti del nostro territorio ed è inoltre il primo per stagionalità a portare la freschezza e l'entusiasmo di primavera sulle nostre tavole. Valorizzarlo è un dovere, mangiarlo e degustarlo è un piacere".

A conclusione del convegno, l'assessore regionale Simona Caselli ha rimarcato "la piena disponibilità dell'Emilia-Romagna a sostenere i produttori, con gli strumenti a nostra disposizione per migliorare ulteriormente gli aspetti qualitativi e il Consorzio in tutte le iniziative necessarie per adeguare il disciplinare di produzione alle esigenze della filiera. Altro punto da sviluppare - ha concluso Caselli - è rappresentato dall'avvio, utilizzando anche la Misura 3.2 del Psr, di attività strutturate di promozione dell'Asparago verde di Altedo Igp nel più ampio contesto delle produzioni a denominazione d'origine".

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