Prezzi all'ingrosso, le variazioni dal 2010

Report ItalMercati-Bmti: «Listini stabili». Il trend di 7 prodotti top

Prezzi all'ingrosso, le variazioni dal 2010
Oltre sei milioni di dati analizzati sui listini di 19 mercati nazionali con seimila voci a catalogo e 240mila parametri internazionali: sono i numeri monstre alla base del primo Rapporto sui prezzi dei prodotti ortofrutticoli dal titolo “Trasparenza al centro” presentato ieri a Roma. Al tavolo, il sottosegretario del ministero delle Politiche agricole Alessandra Pesce, il presidente di ItalMercati Fabio Massimo Pallottini e il leader di Borsa Merci Telematica Italiana, Andrea Zanlari. Il Report analizza i big data sui prezzi rilevati nei Centri agroalimentari all'ingrosso dal 2010 al 2017 ed è focalizzato in particolare su sette referenze: mele, pere, uva, pesche, lattuga, pomodori e zucchine.

Al tavolo da sinistra Zanlari, Pesce e Pallottini

“L’andamento dei listini negli ultimi anni può dirsi stabile con fluttuazioni ristrette in una fascia che oscilla mediamente del 15% circa in otto anni", ha annotato Pallottini illustrando le slide con il trend dei prodotti. La grande concentrazione quantitativa di prodotti agisce, in sostanza, “come fattore di contenimento delle oscillazioni dei prezzi all’ingrosso, favorendo le transazioni”. Insomma, ha detto ancora il presidente ItalMercati “è una fake news dire che i prezzi all'ingrosso sono lievitati anzi, per alcuni prodotti sono calati, mentre referenze trendy come kiwi e limoni o dalla produzione più contenuta rispetto al passato come le carote hanno conosciuto aumenti di prezzi superiori alla media”. 




“Le quotazioni rilevate nei Centri Agroalimentari della Rete, in sostanza, riaccreditano l’informazione come prezioso fattore irrinunciabile di efficienza e stabilità”, ha aggiunto Pallottini sottolineando che il prezzo “rappresenta la chiave interpretativa più leggibile ed utile delle forze e degli equilibri che regolano gli scambi per sostenere il mercato e rilanciare le imprese in un'ottica di trasparenza”.  



Il consumatore, dal canto suo, può rimanere informato consultando la Borsa della Spesa pubblicata settimanalmente sui social da ItalMercati, Unioncamere e Bmti. 

 

“Il rapporto che presentiamo oggi è frutto di un lavoro impegnativo e complesso per far crescere il Made in Italy agroalimentare”, ha dichiarato, nel corso del suo intervento, il numero uno di Bmti Andrea Zanlari. “Avere un database sulle tendenze nei Mercati all'ingrosso degli ultimi anni aiuterà tutto il comparto ad avere un approccio e una visione più moderni. Con i nostri dati le istituzioni possono avere un quadro chiaro delle filiere che hanno avuto andamenti positivi e di quelle che hanno dimostrato più fragilità per lavorare in anticipo su azioni e risposte efficaci.  Apriamo una nuova fase che pone l’Italia all’avanguardia, rendendo il sistema più competitivo e, soprattutto, più trasparente”.



Nel suo intervento il sottosegretario Pesce ha sottolineato proprio l’importanza della “trasparenza dei prezzi per la costruzione delle filiere, la tutela del reddito agricolo ed evitare pratiche sleali”. E ha aggiunto: “Tecnologie e innovazioni sono due pilastri su cui poggiare lo sviluppo dell’agroalimentare italiano. Questo Report si presta a un utilizzo efficace sotto diverse angolazioni: costituisce un grande elemento di riferimento nella contrattazione per i produttori, permette ai consumatori di esprimere una domanda corretta e consapevole e accompagna le scelte di politica nella verifica delle condizioni di mercato”. Al sottosegretario, Pallottini ha chiesto un’attenzione particolare al mondo dei Mercati, se possibile con la costituzione di un vero e proprio ufficio ad hoc al Mipaaf.



Durante la conferenza stampa è stata stilata anche una lista dei prodotti protagonisti negli ultimi anni di exploit nelle vendite all’ingrosso: pomodori Datterini, kako mela, zucca, melagrana, mango, cipolla di Tropea, scarola, cicoria, zenzero



E poi, una "parentesi" con la graduatoria dei nove principali Mercati all’ingrosso europei: al vertice Parigi Rungis, dietro Madrid e Barcellona. Roma, quarta, precede Berlino, Amburgo, Lione, Monaco e Stoccarda.

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