Dalla Grecia all'Europa, spopola la frutta di contrabbando

La denuncia del settore ellenico: agricoltori pagati in nero da commercianti stranieri

Dalla Grecia all'Europa, spopola la frutta di contrabbando
Il contrabbando della frutta sta spopolando in Grecia, dove commercianti provenienti dall'estero pagano gli agricoltori in contanti per poi caricare i prodotti sui tir e trasportarli illegalmente nei Paesi dell'Est Europa e in altri mercati confinanti con i Balcani. A denunciare questa situazione è stata l'Unione delle industrie ortofrutticole greche (Eke) che, nei giorni scorsi, ha espresso la propria preoccupazione di fronte a un fenomeno in netto sviluppo in tutto il Paese.

"Molti frutti - sottolinea l'Unione - sono raccolti da commercianti stranieri, che pagano gli agricoltori in nero, senza alcun documento fiscale e facendo leva su personale non qualificato, senza nemmeno rispettare le condizioni minime di salute e sicurezza. Lo Stato deve intervenire per contrastare queste frodi gravissime".
 
La movimentazione illecita della frutta è ormai una pratica molto diffusa nel comparto delle pesche e nettarine, ma non solo. Anche il segmento delle angurie, ad esempio, è finito nel mirino. La Grecia, tra l'altro, sta continuando a rafforzare il proprio posizionamento in Europa come importante fornitore di cocomeri standard. Difficile capire se le angurie greche stiano togliendo importanti spazi di mercato al prodotto italiano. Il Paese ellenico non può infatti contare su dati di produzione attendibili e aggiornati per il fatto che l'organizzazione produttiva e commerciale è estremamente frammentata. Di certo, però, dall'inizio di maggio fino alla metà di giugno la presenza nel Vecchio Continente dei cocomeri greci è stata pressante: in questo periodo, infatti, secondo quando si evince dai dati pubblicati da www.ypaithros.gr, le esportazioni in Europa centrale e settentrionale sono aumentate di quasi il 60% rispetto all'annata precedente, raggiungendo un totale di 53.385 tonnellate. Un ammontare che equivale a oltre il 10% della produzione italiana distribuita sull'intera stagione.

Ma sono solo i dati ufficiali. "Abbiamo più volte chiesto controlli nel nostro Paese per il traffico illegale di prodotti agricoli. Ma lo Stato non mostra la volontà di adottare le misure necessarie per combattere la tratta, che avrebbe come primo effetto quello di contenere l'evasione fiscale". Questo il commento dell'Associazione degli esportatori di ortofrutta Incofruit-Hellas, secondo cui la frutta greca rischia così di essere deprezzata. Circa il 30% delle pesche da tavola e il 38% delle nettarine prodotte in Grecia sono esportate in Bulgaria e Romania, in base alle statistiche pubblicate dall'Elstat. Almeno 15mila tonnellate di questi due articoli - come riporta www.agrotypos.gr - sarebbero già state movimentate in maniera irregolare.
 
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