Avesa (Verona): chiude il fruttivendolo, scatta la protesta

Avesa (Verona): chiude il fruttivendolo, scatta la protesta
Chiude il negozio di ortofrutta, scatta la protesta. Succede ad Avesa, frazione di Verona, dove i residenti chiedono un banco di frutta e verdura. La chiusura dell'ultimo fruttivendolo nel centro storico del quartiere assilla gli anziani e coloro che sono senza auto propria e dipendono dagli autobus pubblici. Perché, scrive il quotidiano L’Arena, “si sono persi già troppi servizi”.

L’altro ortofrutta rimasto è a sud del rione, vicino all'ufficio postale. “Troppo distante per chi abita a nord e per chi è in difficoltà, come lo sono gli anziani”, hanno detto i consiglieri di circoscrizione Beatrice Bertagnoli (Verona Pulita) e Alberto Grigoletti (Lega Nord). La loro proposta è di portare in piazza Avesa il mercato a chilometri zero. Almeno un banco, quello dell'ortofrutta. E l'idea ha raccolto il “sì” del Consiglio di quartiere di via Villa: “Bastano pochi banchi, principalmente di frutta e verdura”. Dove? «Nel centro del quartiere, in piazza Avesa. Un luogo sufficientemente ampio per ospitare un mercato di questo tipo”. 

L’intento è di “coordinare con Confindustria, Confagricoltura, Confommercio o Coldiretti una eventuale presenza di uno o più banchi del settore agroalimentare da posizionare periodicamente in piazza Avesa. Il mercato a chilometri zero - concludono i consiglierei - non solo consentirebbe di sopperire la mancanza di un negozio di frutta e verdura nel cuore del rione, ma favorirebbe anche i piccoli imprenditori ed agricoltori del territorio veronese, sempre più schiacciati dalla grande distribuzione”.