«Cartone Attivo, l'Abs dell'ortofrutta»

Ecco i risultati dei nuovi test sull'imballaggio Bestack

«Cartone Attivo, l'Abs dell'ortofrutta»
Anche piccoli frutti e ciliegie confezionati nell’imballaggio in cartone Attivo di Bestack - Consorzio non profit dei produttori italiani di imballaggi in cartone ondulato per ortofrutta, ndr - sono più sicure e "guadagnano" in tempo e qualità, prolungando quindi la shelf life dei prodotti e riducendo in modo significativo gli scarti. Questo il risultato degli ultimi test condotti dal Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-alimentari (Distal) dell’Università di Bologna e finalizzati a verificare l’efficacia dell'imballaggi Attivo sui lamponi di Sant’Orsola e sulle ciliegie di Orchidea Frutta. In entrambi i casi è stata analizzata anche la percezione del consumatore e l’impatto sui comportamenti di acquisto, e pertanto sulle dinamiche commerciali. 

Così, dopo i test di successo realizzati negli ultimi due anni su altri numerosi prodotti quali fragole, albicocche, pesche, nettarine e uva, Bestack fa un ulteriore passo avanti nell'attività di ricerca e sperimentazione del suo innovativo imballaggio. Elementi differenzianti di questa tipologia di packaging sono gli antimicrobici naturali che, come spiega il direttore Claudio Dall’Agata (nella foto sottostante), "consentono di disinfettare la superficie degli imballaggi, ridurre le cariche batteriche anche patogene e aumentare la sicurezza alimentare: fattore, quest’ultimo, che di questi tempi risulta di grande attualità". 

Ma non solo. "Gli antimicrobici naturali - aggiunge Dall'Agata - in secondo luogo, rallentano i processi di maturazione e senescenza di lamponi e ciliegie, dando al prodotto una shelf life superiore di oltre un giorno in entrambi i casi e differenziali di scarto consistenti, considerato soprattutto il valore unitario del prodotto. Ciò consente di raccogliere prodotti a più alto grado Brix e di garantire la loro qualità nel tempo con maggiore certezza, oltre ad allungare la loro vita di scaffale".

"Sulla base dei risultati delle nostre ricerche - prosegue il direttore di Bestack - possiamo concludere che l'imballaggio Attivo può essere considerato come la tecnologia Abs delle auto, un strumento sempre favorevole per l'intera filiera, a partire dal produttore per arrivare all'utilizzatore finale".


Il test con i lamponi

Sulla base delle informazioni veicolate da Bestack, in due mesi, da aprile a maggio 2018, è stato realizzato un panel test che ha coinvolto 30 persone, per un totale di 240 interviste. La valutazione richiesta sul prodotto, a due e a quattro giorni dal confezionamento, riguardava l’aspetto visivo e le caratteristiche organolettiche
"Dalle analisi - sottolinea il Consorzio - effettuate dal Distal con i lamponi messi a disposizione da Sant’Orsola, è risultato che quelli confezionati nell’imballaggio Attivo, rispetto a quelli nell’imballaggio in cartone tradizionale, risultano più freschi (maturati del 10-11% in meno dopo quattro giorni dal confezionamento) e hanno in generale un aspetto migliore (+12,3% dopo quattro giorni). Hanno un profumo migliore (+14,2% dopo 4 giorni) e un gusto migliore (+9,6% dopo quattro giorni). Ma soprattutto, se confezionati in imballaggio Attivo, i lamponi hanno meno possibilità di finire nella spazzatura perché sovra maturi: lo spreco si riduce infatti del 6,25%. Con queste caratteristiche, il prodotto ha anche un potenziale posizionamento di prezzo maggiore: oltre l’85% dei soggetti intervistati, infatti, sarebbe disposto a riconoscere ai lamponi confezionati da quattro giorni in packaging Attivo un prezzo superiore dell’11% e oltre rispetto a quelli confezionati per lo stesso periodo in imballaggio tradizionale". 


Il test con le ciliegie

Le ciliegie sono un altro prodotto ad alto valore aggiunto e breve shelf life sul quale si è deciso di testare gli imballaggi Attivi. In questo caso, in collaborazione con Orchidea Frutta, sono stati fatti sia test a magazzino (nello stabilimento a Rutigliano, Bari) per valutare la riduzione degli scarti, sia panel test per analizzare la percezione del consumatore. 

I test si sono svolti da maggio a giugno 2018. Durante l'analisi visiva in magazzino per valutare la store life delle ciliegie a temperatura ambiente, oltre al prodotto confezionato in imballaggio in cartone tradizionale e in cartone Attivo, è stato considerato anche quello in imballaggio in plastica a sponde abbattibili.
"E' emerso - fa sapere Bestack - che, dopo quattro giorni dal confezionamento, lo scarto si riduce del 10,5% per il prodotto confezionato in cartone Attivo rispetto a quello confezionato in cartone tradizionale. In un confronto con le cassette in plastica a sponde abbattibili, il beneficio del cartone Attivo è ancora più evidente: lo spreco di ciliegie si riduce infatti del 12,4%".


 
Nel panel test è stato fatto invece un confronto fra le performance del packaging in cartone tradizionale e Attivo. Il campione intervistato era composto anche in questo caso da 30 consumatori, per un totale di 180 interviste.
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Così come per i lamponi - conclude il Consorzio - anche il panel test sulle ciliegie ha messo in evidenza che il prodotto conservato nell’imballaggio Attivo, rispetto a quello confezionato nel cartone tradizionale, ha un aspetto generale migliore (+5,2% dopo quattro giorni e +40% dopo sette giorni). E' il campione preferito (59% dopo quattro giorni e 70% dopo sette giorni). Infine, prendendo a confronto due padelle con 20 cestini di ciliegie da 500 grammi l’una, una in cartone tradizionale e l’altra in cartone Attivo, lo scarto si riduce da uno a tre cestini se la padella è in cartone Attivo. Questo con un beneficio stimato per il produttore dai due ai sei euro, perfino doppio guardando al distributore".

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