Un Tavolo «dejavù»

Ci sono voluti nove mesi per la seconda «riunione zero» della filiera. Il decreto vicino alla firma

Un Tavolo «dejavù»
Nove mesi per la “riunione zero” della filiera dell’ortofrutta. O, meglio, per la “seconda riunione zero”, visto che la prima si era tenuta lo scorso dicembre a fine legislatura.

La disponibilità da parte del ministero delle Politiche agricole - che ha presenziato con il sottosegretario Alessandra Pesce, il capo dipartimento Giuseppe Blasi e due alti dirigenti come il direttore generale Felice Assenza e Vincenzo De Martino - è stata sottolineata da tutti i partecipanti: una novantina di persone in rappresentanza del mondo ortofrutticolo, dalle Unioni nazionali Italia Ortofrutta e Unaproa a Fruitimprese, dall’Alleanza delle cooperative agroalimentari ai mercati generali, dalle organizzazioni professionali alle industrie di IV gamma (Aiipa) e della trasformazione, fino alla ricerca (Crea) e ai servizi (Cso Italy), senza dimenticare la grande distribuzione e il commercio al dettaglio.

“Quello che il ministro Martina ha fatto in quattro anni - ha detto qualcuno - stavolta è stato fatto in quattro mesi”. La riunione di ieri, però, è stata “solo” l’occasione per ricordare (o ripetere) le criticità del sistema alle istituzioni. Da qui in avanti bisognerà iniziare ad affrontarle e a risolverle, meglio se con metodo.



La buona notizia è che il decreto ci sarà. Infatti, la bozza che aggiorna la strategia dei prossimi anni e istituzionalizza il tavolo è stata approvata all’ultima Conferenza stato-regioni e il provvedimento potrebbe essere firmato già la prossima settimana, o poco oltre.

Fermo restando che per la firma in questione bisognerà attendere il ministro Gian Marco Centinaio che, nel frattempo, é volato in Brasile alla fiera internazionale Wine South America. D’altra parte, con il vino italiano si va in tutto il mondo, con l’ortofrutta no.

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