Apofruit Italia «firma» 40mila tonnellate di kiwi

Fiducia per la stagione, cresce l'importanza del bio e del brand Solarelli

Apofruit Italia «firma» 40mila tonnellate di kiwi
Entra in scena il kiwi “targato” Apofruit Italia. Con una produzione di 40mila tonnellate complessive "vale" il 15% del totale dei volumi aziendali, ed è il secondo frutto più importante nel paniere del gruppo alle spalle delle mele. Veneto, Emilia Romagna e Lazio si confermano le aree di riferimento, ma nell’elenco delle regioni "fornitrici" compaiono anche Calabria e Basilicata. “Sta crescendo la quota del biologico, che ha raggiunto le cinquemila tonnellate ed aumenterà di un ulteriore 30% in pochi anni - spiega a Italiafruit News Gianluca Casadio, responsabile marketing di Apofruit Italia - Nella scorsa stagione la commercializzazione si è protratta da novembre fino a inizio giugno e le premesse per questa campagna sono discrete: buona la pezzatura, soddisfacente il livello di sostanza secca, parametro per noi essenziale”. 



La varietà Hayward resta saldamente leader, mentre il kiwi giallo rappresenta il 15% della produzione dell'azienda. Che punta sul suo brand distintivo: “Il kiwi è l'ultimo prodotto dell'anno a marchio Solarelli, i cui valori incontrano le richieste dei consumatori per il loro legame con la produzione italiana, la tipicità, la qualità, il gusto e il sapore”. Solarelli vale il 10% del business realizzato da Apofruit Italia con il kiwi nel nostro Paese, in Europa e nel Middle East mentre nel Far East (in primis Cina e Taiwan) viene utilizzato “Solemio”, un nome che attira i consumatori orientali e li spinge ad acquistare un prodotto caratterizzato dalla ricerca dell'elevata qualità.

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