Kiwi: meno prodotto, problemi di qualità

Le rilevazioni Cso aggiornate: solo più 1% sul 2017. I dati delle regioni

Kiwi: meno prodotto, problemi di qualità
Kiwi ridimensionato. Nella produzione e, almeno fino ad oggi, nel trend commerciale. Cso Italy ha diffuso i dati relativi alla produzione italiana aggiornati al 30 novembre che evidenziano, per le varietà verdi, un sensibile calo dei volumi disponibili rispetto alle previsioni presentate lo scorso settembre: le tonnellate commercializzabili sono infatti poco più di 333mila, 40mila meno della stima precedente, in crescita di appena l’1% sull’"anno di magra” 2017. Rispetto al 2015, l’anno in cui ci si è avvicinati maggiormente al potenziale produttivo del Paese, la flessione è imperiosa: 40%.

Il maltempo ha colpito duramente diverse zone vocate, soprattutto il Lazio, poco prima della raccolta, distruggendo e lasciando il segno. Quasi tutte le aree più vocate denunciano una più forte incidenza di prodotti di scarto e da industria, con un peggioramento qualitativo rispetto allo scorso anno ma anche rispetto alla media.

Problemi di conservabilità alimentano le preoccupazioni degli addetti ai lavori, alle prese anche con patologie e cimici, con la spietata concorrenza greca e la scarsa ricettività dei mercati esteri, in primis quelli oltremare. Un mix di fattori negativi che rischia di far chiudere in rosso i bilanci della stagione 2018/19.



Tornando ai dati Cso Italy, le superfici produttive dei frutti a polpa verde in Italia denotano una lieve contrazione, posizionandosi a 22.400 ettari, il 2% in meno rispetto ai 22.800 ettari della passata stagione. A livello regionale, il Piemonte fa segnare un aumento dell’offerta del 15% a fronte di un calo di superfici del 6% sul 2017; tendenza analoga in Veneto (rispettivamente +9% e -3%) entrambe penalizzate, sottolinea Cso Italy, dalla espansione della moria e ne Lazio, protagonista di una decisa ripresa dei volumi (+40%) nonostante il calo del 4% delle aree. 

Trend opposto in Emilia Romagna: lieve ascesa delle superfici (+3 punti percentuali sul 2017) e -15 punti percentuali a livello di volumi. Sostanzialmente stabili le altre regioni minori del settentrione (tranne il Friuli, giù del 20% in volumi) mentre continua l’evoluzione positiva delle superfici in Campania e Calabria (+5% sul 2017); in quest’ultima regione l’offerta è in flessione del 20% ma il profilo qualitativo viene definito buono.

La produzione complessiva di kiwi verde sale, attestandosi a quasi 388mila tonnellate (+8% sul 2017), 50mila tonnellate più di quelle realmente commercializzabili.



In netta ascesa, infine, la produzione di kiwi giallo: G3, Jintao, Soreli e Dorì raggiungono le 59.900 tonnellate, con un balzo del 60% sul 2017 grazie all’espansione delle superfici in produzione. Il raccolto commercializzabile, sommando varietà verdi e gialle, raggiunge dunque le 393mila tonnellate, il 7% più rispetto al volume della precedente stagione.

“Siamo di fronte per la seconda volta consecutiva ad una stagione del kiwi verde all’insegna di volumi molto al di sotto della potenzialità produttiva del nostro paese – dichiara Elisa Macchi, direttore di Cso Italy – Già nel mese di settembre le stime indicavano un’offerta certamente non eccedentaria e quanto successo tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre ha ridotto i quantitativi in diverse regioni d’Italia. Il mercato, partito un po’ ritardo a causa delle raccolte che si sono prolungate oltre la norma, si sta progressivamente vivacizzando con ritmi di vendita in linea con il periodo di riferimento”.

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