Sostenibilità
Trasporto merci, una «banana blu» per l'Italia
Otto corridoi logistici sono destinati a calamitare i traffici europei nei prossimi anni
In un contesto europeo caratterizzato dal costante incremento della domanda di merci che impone sostanziali cambiamenti nelle modalità di trasporto (il 75% viaggia su strada), nei prossimi 10 anni otto corridoi logistici vedranno aumentare e rafforzare il ruolo di cinghia di “trasmissione” nel Continente: lo evidenzia un report pubblicato da Cushman & Wakefield. Se la strada “inghiotte” tre quarti dei trasporti, porti (50%) e aeroporti (25%) intercettano quote consistenti del commercio internazionale. Eurostat prevede che tra il 2010 e il 2050 la richiesta di trasporto merci crescerà del 182%, con impatti sostanziosi sul piano dei costi e dell’ambiente, anche alla luce del fatto che il traffico su gomma è destinato a registrare un incremento del 40% entro il 2030 e dell’80% nel 2050. Il 70% dei trasporti su strada (come l'ultimo miglio) non può, secondo lo studio, essere rimpiazzato da forme alternative.
I corridoi logistici sono destinati a evolversi per svariati motivi: oltre all’aumento dei volumi delle merci trasportate, l’ascesa dei costi di trasporto, la carenza di manodopera, la congestione del traffico stradale, ma anche eCommerce e nuove tecnologie.
Il report ne identifica appunto otto, destinati a diventare prioritari per i traffici nel Vecchio Continente tra cui Original Blue Banana, che canalizzerà il trasporto internazionale dagli sbocchi portuali del Benelux fino al Nord Europa attraverso il Reno e che potrebbe includere anche Genova. "Banana blu" è un termine usato per indicare una dorsale economica e demografica dell'Europa occidentale; il nome si ispira alla forma curvata di questa dorsale e al colore dominante della bandiera dell'Unione europea.
Gli altri sette sono UK Corridor-Post-Brexit, focalizzato sui porti del Regno Unito; Irish Corridor, nuova rotta di navigazione tra i porti di Cork e Dublino in Irlanda e quelli di Zeebrugge e Antwerp in Belgio; Iberian Corridor, che sta attraendo le case automobilistiche tedesche e fa leva su nuove linee ferroviarie; Central Europe Corridor, alimentato dallo sviluppo di reti autostradali e ferroviarie e che potrebbe estendersi al Nord Italia connettendosi al Blue Banana tramite Milano e Bologna; North Sea Corridor, snodo tra il porto di Amburgo con Copenhagen e la svedese Malmö destinato a migliorare con il completamento nel 2021 del tunnel Rodby-Puttgarden percorribile sia da mezzi pesanti su gomma sia da treni merci; Black Sea Corridor, per unire l’Europa centrale al Blue Banana quando la viabilità complessiva del Ten-T collegherà meglio Budapest al Mar Nero; Baltic Corridor, legato alla costruzione delle reti stradali e ferroviarie Ten-T per connettere Finlandia, Polonia e Repubblica Ceca con la Germania.
Nei giorni scorsi intanto l’Unrae, ha lanciato un Sos per l'Italia: in un mercato caratterizzato da un parco veicoli vetusto, il 2019 potrebbe chiudersi con una flessione del 10% delle vendite di mezzi pesanti. Il rischio concreto è che le imprese dell'autotrasporto nazionali continuino a perdere competitività a tutto vantaggio dei competitor stranieri più moderni e strutturati.