«Vogliamo anche il catasto delle orticole»

Opo Veneto sollecita il Governo: utile per allineare domanda e offerta

«Vogliamo anche il catasto delle orticole»
Nei giorni scorsi Cesare Bellò, consigliere delegato di Opo Veneto e coordinatore del comitato radicchio dell’Organismo interprofessionale Ortofrutta Italia, e Giuseppe Boscolo Palo, amministratore unico del Mercato ortofrutticolo di Chioggia, hanno chiesto personalmente a Giampaolo Vallardi, presidente della Commissione Agricoltura del Senato, di impegnarsi per promuovere la costituzione del catasto delle orticole. Il comparto delle verdure, infatti, è stato tagliato fuori dalla manovra di bilancio 2019/21 che, al comma 666 dell'articolo 1, ha autorizzato la spesa di cinque milioni di euro per istituire il catasto delle produzioni frutticole (clicca qui per leggere la nostra recente notizia).

"Ancor più della frutta, il segmento delle orticole, vista l'alternanza stagionale, avrebbe bisogno di un catasto per pianificare le scelte agronomiche - ha sottolineato Cesare Bellò a Italiafruit News - Noi orticoltori, infatti, necessitiamo di avere dati precisi, aggiornati a cadenza annuale, sulle singole specie e in base alla stagionalità. Ma non solo: anche alla Gdo nazionale interessa avere un catasto delle verdure, al fine di poter garantire il giusto valore ai prodotti senza svalutarli".


Cesare Bellò, consigliere delegato di Opo Veneto e coordinatore del comitato radicchio dell’Organismo interprofessionale Ortofrutta Italia

La Produzione lorda vendibile di ortaggi, tra l'altro, pesa circa i due terzi della Plv ortofrutticola nazionale. "L'obiettivo del catasto è uno solo: produrre tutto ciò che il consumatore richiede - ha aggiunto Bellò - La produzione deve essere in equilibrio rispetto alla domanda. E questo vale tanto per il radicchio, quanto per tutte le altre colture orticole".

Ma cosa dovrebbe fare, quindi, il Governo? "Il Mipaaft, attraverso la pubblicazione di uno specifico Decreto, dovrebbe definire le modalità per la raccolta dei dati che, ad esempio, potrebbe basarsi sui fascicoli già in mano alle sigle sindacali e alle Organizzazioni di produttori. La sfida è far capire agli orticoltori di tutta Italia che è nel loro interesse dichiarare le specie che producono e fornire, annualmente, i relativi aggiornamenti".

Il confronto tra Bellò, Boscolo Palo e Vallardi è avvenuto a Chioggia nell'ambito di un incontro tra i soci del Mercato ortofrutticolo locale (Opo Veneto, Capo, Sico e Sst), le altre società che operano nella struttura e l'amministrazione comunale. Nell'occasione è stato evidenziato che il rilancio dell'ortomercato può passare dalla ricerca di sinergie operative con i Mercati di Padova e di Lusia per fornire servizi innovativi a 360 gradi.


Immagine aerea del Mercato ortofrutticolo di Chioggia, situato in località Brondolo 

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