Il rischio gelate cresce, ma le assicurazioni prendono tempo

La denuncia di Condifesa Ravenna: i frutticoltori non possono ancora proteggersi dalle calamità

Il rischio gelate cresce, ma le assicurazioni prendono tempo
La preoccupazione dei frutticoltori italiani di subire gelate cresce di pari passo con l'impossibilità di sottoscrivere assicurazioni a contributo comunitario contro le calamità atmosferiche. Le temperature diurne negli ultimi dieci giorni hanno raggiunto punte massime di 15-18 gradi centigradi, livelli elevati per il periodo che hanno accelerato lo sviluppo vegetativo dei frutteti: dal pesco all'albicocco al susino. 

Dall'Emilia-Romagna, culla della produzione di drupacee, il Condifesa Ravenna, Consorzio di difesa delle produzioni intensive, denuncia la perdita di tempo delle assicurazioni. "Purtroppo ci risiamo - sottolinea il presidente Stefano Francia - Come già avvenuto lo scorso anno, le compagnie assicurative nel momento in cui devono mettere a disposizione le coperture contro le gelate prendono tempo e lasciano le aziende agricole in balia delle bizze del clima".  

"Ormai è più di un mese che abbiamo trasmesso alle assicurazioni la nostra proposta completa, normativa e tariffaria. Il tempo stringe: il rischio gelate, tra pochi giorni, diventerà concreto per le albicocche e i frutteti precoci, soprattutto il clima continuerà a essere così mite", aggiunge il direttore Fabio Pesci.

Le temperature massime di venerdì 15 febbraio

Per Condifesa la strategia delle compagnie è chiara: si porta avanti l’apertura della campagna assicurativa per ridurre il rischio di pagare eventuali danni alle colture. E, come se non bastasse, si richiedono condizioni penalizzanti come i 12 giorni di carenza contrattuale prima dell’entrata in copertura della garanzia gelo.  

Francia e Pesci confidano che la situazione possa sbloccarsi entro la fine di questa settimana. "La copertura assicurativa contro le calamità - tiene a ricordare Francia - beneficia di un contributo comunitario che copre fino al 70% della spesa. E' l’unico strumento di tutela del reddito delle imprese agricole contro le calamità naturali da quando sono stati aboliti gli interventi compensativi pubblici che operavano in maniera tardiva e molto limitata solamente dopo il verificarsi dell’evento calamitoso".


Stefano Francia, presidente di Condifesa Ravenna

"Solo negli ultimi due anni - conclude il presidente - ai soci del Condifesa Ravenna sono stati erogati risarcimenti assicurativi, a seguito di eventi atmosferici avversi, pari a 69 milioni di euro. Risorse molto importanti che hanno consentito la sopravvivenza delle imprese duramente colpite dalle calamità".    

Copyright 2019 Italiafruit News