Fruttivendoli, merce sotto sequestro a Roma e L'Aquila

Fruttivendoli, merce sotto sequestro a Roma e L'Aquila
Non c’era alcun documento che potesse attestare la tracciabilità del prodotto e così - scrive Il Messaggero.it - al macero sono finiti circa cinque quintali tra frutta e verdura. E’ costato caro ad un egiziano, titolare a San Demetrio, nell’aquilano, di una rivendita di frutta e verdura, l’errore di non avere curato nell’ambito della propria attività di commercio questo aspetto, ritenuto fondamentale per il legislatore per comprendere sia l’aspetto legato alla produttiva che va dalla raccolta al commercio all’ingrosso e quindi al dettaglio del prodotto, ma anche per verificare il rispetto delle norme tributarie. E così nei giorni scorsi i militari del Nucleo antisofisticazione e sanità (Nas) di Pescara, su segnalazione del Ministero della Salute, insieme agli ispettori della Asl dell’Aquila, e dei carabinieri della stazione di San Demetrio (diretti dal maresciallo Alessandro Mastropietro), questi ultimi da tempo impegnati in attività di monitoraggio del negozio, hanno deciso di effettuare un controllo più accurato sul negozio.

Il titolare, per attirare l’attenzione dei residenti del popoloso Comune della periferia est della città -riporta sempre Il Messaggero.it - ha deciso di esporre la merce all’aperto. Elevate sanzioni amministrative per circa tremila euro ed accertate anche carenze igienico sanitarie che hanno comportato alla chiusura del locale che potrà riaprire al termine delle avvenute prescrizioni.

Il colpo più duro nel complesso dell’attività ispettiva, è stato il sequestro della merce, circa cinque quintali, che andrà in distruzione vista l’assenza della tracciabilità e quindi della pericolosità insita in caso di assunzione. 

E nel quartiere di Ottavia, alla periferia Nord di Roma, sono state verificate diverse attività commerciali dedite alla vendita di frutta e verdura. L'esito dell'azione amministrativa è stato il sequestro di una tonnellata di prodotti ortofrutticoli "per il mancato rispetto delle norme previste per la vendita della merce sul suolo pubblico". La merce sequestrata, essendo deperibile, è stata "devoluta ad un istituto impegnato in forme di assistenza e volontariato", così da non andare sprecata. Non è il primo controllo di questo tipo eseguito in queste settimane nella capitale.